Le dichiarazioni di un ex carabiniere: «Dobbiamo difenderci» – «Sorvegliamo le case, è giusto sparare a chi entra».

«I cittadini devono imparare come difendersi dai ladri – ci dice –. Devono farsi furbi».

«Quando uno varca la mia proprietà, si deve prendere una fucilata». Testuale. «E poi bisogna portarlo in campagna e farlo mangiare dai corvi». Queste sono le dichiarazioni che la scorsa settimana sono andate in onda, in diretta nazionale, su Radio 24, da un uomo che si è presentato come «un ex carabiniere, vivo di Mondovì». Non riveliamo il nome: lo abbiamo contattato, gli abbiamo parlato. Ha prestato servizio nella zona, ha posato la divisa nel 2012. Vive in uno dei quartieri storici di Mondovì. Le sue parole susciteranno parecchie discussioni, ma fa riflettere il fatto che arrivino da un ex tutore dell’ordine.

«I cittadini devono imparare come difendersi dai ladri – ci dice –. Devono farsi furbi: appena vedono qualcosa di sospetto devono chiamare immediatamente i carabinieri. Io lo facevo per lavoro, so bene come funzionano queste cose». Ci accenna anche al fatto che lui tutt’ora si comporta come «il carabiniere del mio quartiere». Intende le ronde? «No no, quelle sono una cavolata. Dico che dobbiamo imparare a tenere d’occhio il nostro cortile. Ma questo lo ho imparato da mia madre, ben prima di diventare carabiniere». Afferma di avere in casa fucili («cinque o sei») e pistole (due). Ai microfoni di radio 24, su “La Zanzara”, mentre si parla del caso della nuova legge sulla legittima difesa, è esplicito: «Per entrare in casa di qualcuno, ci sono i campanelli: altrimenti, chi varca la mia proprietà si deve prendere una fucilata». E aggiunge: «Con una legge come quella che abbiamo adesso, se ammazzi qualcuno e ti arrivano i carabinieri in casa… torto o ragione che hai, tu hai finito di vivere. Lo carichi sul pick-up, o lo metti nel porta bagagli della macchina, lo porti in campagna e lo lasci ai cinghiali. O ai lupi, ora abbiamo anche ai lupi…». E se si spara a qualcuno che stava scappando? «Pazienza, non doveva venire… sono c**zi suoi, non si deve permettere di venire in casa mia».

In città è tempo che i cittadini “si organizzino”? Lui ripete che non vuole sentir parlare di ronde: «Ma dobbiamo organizzarci. Non voglio dire troppe cose ora: ci sono le elezioni, rischiano di essere strumentalizzate. Ma sì, la gente deve imparare a vigilare meglio».

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