Davide, una vita di lotta e impegno

Lottava da anni, come era nella sua indole. Davide Ghirardi aveva solo 41 anni: il male che si portava dietro da tempo lo ha ucciso nella notte fra il 25 e il 26 ottobre.

Lottava da anni, come era nella sua indole. Davide Ghirardi aveva solo 41 anni: il male che si portava dietro da tempo lo ha ucciso nella notte fra il 25 e il 26 ottobre. Una notizia che ha sconvolto Mondovì, soprattutto negli ambienti dove Ghirardi era più conosciuto: la politica, il sociale e le associazioni. Lascia la moglie Silvia, i figli piccoli Andrea e Viola, la mamma Enza e il papà Michele. È morto nella casa dei suoi genitori, a San Michele.
Ghirardi era da qualche mese presidente di Slow Food Piemonte e Valle D’Aosta, faceva parte della Condotta monregalese dal 2006. Ma la maggior parte delle persone a Mondovì lo conoscevano per il suo impegno politico, che coltivava con una passione incredibile fin dal 1995: uomo di sinistra da sempre, fu partecipante attivo della scena pubblica locale. Prima nei DS (componente della segreteria provinciale dal 2001 al 2007 e segretario di sezione a Mondovì), poi nell’Ulivo e infine nel PD di cui era membro fin dalla nascita del partito e fu coordinatore cittadino per due anni. Per due volte ricoprì l’incarico di consigliere comunale fra i banchi di minoranza: la prima dal 2002 al 2007, col sindaco Rabbia, e la seconda dal 2008 al 2010, subentrando a Enrico Ferreri durante la prima Amministrazione di Viglione, a fianco di Paolo Magnino e Stefano Tarolli. Un ragazzo sempre in prima linea per le iniziative, in campo politico, etico e sociale. Una voce, la sua, che non ha mai avuto paura a schierarsi fuori dal coro quando ne ha sentito il bisogno. Lo scorso anno, in dissenso con la linea del PD, aveva restituito la tessera. Il padre, Michele, è stato assessore e consigliere comunale a San Michele M.vì. Anche il giornalismo era fra le sue passioni: era stato collaboratore de “L’Unione” per la cronaca locale e nel 2010 aveva inventato la rubrica “Edicola monregalese” su Youtube, un appuntamento settimanale attraverso cui dava un commento critico e brillante dei giornali locali.
Enorme il cordoglio in Comune a Mondovì. «Una figura nota ed apprezzata sul piano cittadino, per la passione civile e la limpidezza ideale che tutti, anche gli avversari politici, gli hanno sempre riconosciuto», è il ricordo dei colleghi del Centrosinistra. Il sindaco parla a nome dell’Amministrazione: «Un grave lutto che colpisce la comunità monregalese, il nostro primo pensiero va alla moglie e ai figli. Desidero ricordare di Davide la sincera passione politica, l’impegno civile che lo ha contraddistinto fin da giovane». Anche un ricordo dal gruppo del M5S: «Altruista e fedele negli ideali in cui credeva, aveva passato alcune giornate dell’inverno del 2009 ad autenticare firme con i primi attivisti locali e negli anni successivi aveva sempre dimostrato in ogni occasione, pur nella dialettica di diverse idee politiche, il suo leale ed appassionato impegno per il bene di Mondovì».
Si era impegnato per l’evento “Terra Madre”, dedicato alla diffusione di una diversa cultura del cibo e nel suo ruolo per Slow Food aveva collaborato con le manifestazioni locali dedicate alla gastronomia. Lui stesso ha chiesto di non ricevere fiori, ma di devolvere le offerte al progetto Slow Food “10.000 orti in Africa”.

Il saluto di Carlin Petrini al funerale: «Intitoleremo gli orti nel mondo a suo nome»


L’impegno politico, non solo dentro il partito ma nella vita e nel lavoro. Una politica che non si fa con le tessere ma col pensiero e con le azioni. Davide è stato ricordato così. Una folla enorme si è raccolta per portare l’ultimo saluto all’amico, collega e compagno. «Ai genitori dico: Davide era un capolavoro di cui dovete andare fieri – è stato il ricordo di Carlin Petrini, fondatore di Slow Food –, che aveva saputo portare la politica nell’impegno per un mondo migliore». Hanno parlato anche il sindaco Domenico Michelotti, l’amico Paolo Magnino e il collega Massimo Borrelli. Petrini ha lanciato una promessa e un appello: «Intitolare a Davide due orti nel mondo ogni anno. E quando i suoi figli saranno cresciuti, sapranno quale segno ha lasciato il loro papà».

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