«Abbiamo un territorio bellissimo. Ma non lo promuoviamo abbastanza». La pensa così Giorgia Balocco, giovane studentessa che si è laureata a Torino con una tesi sul turismo nel Monregalese. Un lavoro approfondito, fatto di dati e sondaggi: per capire come e dove funziona (e dove no) il turismo nelle nostre zone. La scorsa settimana pubblicavamo una lunga intervista alla responsabile di Monregaltour, e questa settimana continuiamo sul tema parlando con l’autrice di questo studio: Giorgia, 22 anni oggi residente a Villanova, che si è brillantemente laureata in Lingue e Culture per il Turismo. Il caso-simbolo che ha scelto è “Magnificat”, il progetto di Kalatà che ha trasformato il Santuario di Vicoforte in un’esperienza emozionante.
Giorgia, partiamo dal principio: perché hai scelto questo argomento?
«Io sono originaria di Vicoforte, e il Santuario mi ha sempre affascinata. Considero “Magnificat” un’idea davvero vincente e ho deciso fin da subito che sarebbe stato l’oggetto della mia tesi».
Cosa serve per promuoversi meglio?
«Serve fare rete. Bisogna incominciare a “vendere” il nostro territorio in modo unico, dalle Valli alle Langhe monregalesi, con sinergie che coinvolgano tutti, pubblico e privati. Ci sarebbe bisogno di un unico polo a cui fare riferimento per poter coordinare le manifestazioni, gli eventi e l’offerta turistica per evitare inutili disguidi come può essere l’accavallamento di manifestazioni nelle stesse date. E poi serve un’identità: come ha saputo fare Alba con il tartufo, o il vino».
Quale può essere l’identità di Mondovì?
«Le mongolfiere. Ogni territorio ha una propria caratteristica paesaggistica: le Langhe hanno le colline, le località balneari hanno il mare. Noi possiamo rendere le mongolfiere il nostro panorama, unico e inimitabile».
Ulteriori particolari su L'Unione Monregalese del 17 maggio 2017