Cantine allagate: i cittadini chiedono risposte

Le piogge hanno portato danni. E, oggi, dopo aver finito di asciugare le rimesse, i cittadini vogliono risposte.

Le piogge hanno portato danni a case, cantine, garage e automezzi. E, oggi, dopo aver finito di asciugare le rimesse, i cittadini vogliono risposte. Lo fanno con una lunga lettera al Comune in cui, oltre a riassumere i disagi, chiedono un incontro.

Si tratta dei residenti di via Sant’Anna e dintorni (con firme allegate di circa una trentina di famiglie). I disagi sono emersi nella notte tra il 28 e 29 febbraio ultimo scorso: le fortissime piogge hanno fatto esondare il Rio Bozzolo che ha sparso nei cortili acqua, fango e anche sterpaglie, sfalci di erba e rifiuti che erano stati gettati nel canale.

La lettera
Ecco uno stralcio della (lunghissima) lettera dei residenti: «Nel cuore della notte tra il 28 e 29 febbraio alcune persone, sveglie per pura casualità, constatavano la mancanza di energia elettrica nelle proprie abitazioni. Allarmate dalla circostanza, si sono precipitate negli scantinati e hanno scoperto che le loro cantine e i loro garage erano ormai completamente allagati, con l’acqua che stava salendo di livello. Venivano allertati immediatamente i vicini di casa con telefonate e con il porta a porta, per mettere al sicuro anziani, malati e bambini, mentre altri avvertivano telefonicamente le Istituzioni dalle quali però non si è avuto alcun intervento risolutivo. Solo la Protezione civile era presente con pochi mezzi e uomini, del tutto inerme di fronte ad una situazione in progressiva e veloce evoluzione. Grazie alla solidarietà delle famiglie alluvionate, verso le ore 11 del 29 febbraio i residenti sono riusciti ad individuare le cause che avevano portato al completo allagamento delle cantine e garage interrati sino al livello stradale, come documentato dai giornali locali e non: il problema era l’otturazione di un grosso scarico del Rio Bozzolo nella zona di via Cuneo. Il pronto intervento dei residenti, che hanno liberato l’intoppo venuto a formarsi a causa di rifiuti di ogni genere e sterpaglie, ha consentito all’acqua il regolare deflusso. Rimaneva da risolvere la situazione dell’acqua presente nei garage e nelle cantine delle abitazioni. Qui, sempre con la solidarietà dei residenti che si sono rimboccati le maniche e con attrezzi e macchinari di loro proprietà sostenuti dall’intervento dei Vigili del fuoco, si è provveduto a liberare le case dall’acqua. Sono rimaste le conseguenze derivanti dall’alluvione che ha colpito la popolazione. Veicoli, elettrodomestici e quant’altro presente nei locali che si sono riempiti d’acqua, ora completamente distrutti o inutilizzabili».

«A chi spetta la manutenzione?»
La lettera si conclude con una serie di domande rivolte al sindaco, che abbiamo “girato” direttamente al Comune. A chi spetta il servizio di manutenzione dei canali, e quali iniziative di pulizia verranno prese ora che il rischio è stato evidenziato dai danni? «Tutte le acque sono di proprietà del Demanio – ci rispondono dagli uffici –, compreso il Rio Bozzolo. Il Comune ha la possibilità, se ne viene a conoscenza, di segnalare le situazioni e di chiedere al Demanio di procedere alla manutenzione». In caso di eventi di questo tipo, a chi si deve richiedere l’intervento? «I cittadini possono rivolgersi a qualunque Forza pubblica, come i Vigili del fuoco, e all’Ufficio di Polizia locale che a sua volta allerta la Protezione civile». Tra le osservazioni dei residenti, c’è anche la necessità di avere un qualche tipo di organismo comunale che conosca i “punti critici” a maggiore rischio di otturazione ed esondazione. Infine: esistono indennizzi, e come verranno elargiti? «Difficile che gli Enti stanzino risorse per questo: di solito ciò avviene in caso di eventi più grandi, per cui si chiede lo stato di calamità». Sindaco e Amministrazione assicurano: «Siamo pronti a incontrare i residenti».
A margine, una considerazione: questo è stato uno dei casi in cui è emerso, in modo purtroppo molto drastico, il peso dell’inciviltà di chi getta rifiuti. Se sfalci d’erba, e ingombranti di plastica, fossero stati gettati nelle rifiuterie, forse oggi non staremmo parlando di danni come questi.

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