«Dovevo andare al resort con i miei colleghi, ma mi sono fermato su una spiaggia qualche chilometro prima. Poi mi ha chiamato un mio collega dicendomi: scappa, stanno sparando». Comincia così il racconto di Gabriele Guglielmetti, maglianese, che lavora in Costa D’Avorio per una ditta di costruzioni. Era ad Grand-Bassam il 13 marzo scorso, quando sei terroristi sono sbarcati di fronte agli hotel e hanno iniziato a fare fuoco sui turisti.
«Alcuni miei colleghi erano proprio all’hotel Etoile Du Sud e al Koral Beach, dove hanno sparato – ci racconta Gabriele –. Io, solo per combinazione, sono partito più tardi e mi sono fermato qualche chilometro prima dei resort, dove la spiaggia è più selvaggia. Stavo pranzando, mi ha chiamato un collega dicendomi di scappare, che là stavano sparando. Pensavo fosse uno scherzo». Invece era vero: una strage che è costata 16 vite umane.