Per commettere i reati usavano una monovolume Ulisse: da qui il nome dell’operazione dei carabinieri di Cuneo che hanno bloccato una banda di albanesi. Emesse 9 misure cautelari: otto in carcere ed una ai domiciliari. Un decimo albanese è ricercato.
Nuovo colpo dei carabinieri del Reparto operativo provinciale , che hanno smascherato una banda composta da albanesi, che era dedito a furti, in particolare di notte con spaccata in danno di attività commerciali per razziare videopoker e slot machine, nelle province di Cuneo e Torino. Dieci le persone identificate: nei confronti di nove sono state emesse misure cautelari personali (8 in carcere ed 1 ai domiciliari) con l’accusa, a vario titolo ed in concorso tra loro, dei reati di rapina, porto abusivo armi comuni da sparo, furto aggravato, ricettazione e resistenza a pubblico ufficiale. Nel giro di pochi giorni è questa la seconda banda di albanesi sgominata dai carabinieri di Cuneo. La settimana scorsa erano stati arrestati gli autori della rapina ai danni di un’anziana di Pollenzo, che dopo essere stata legata ad una sedia, nel tentativo di chiedere aiuto era caduta dalle scale ed era deceduta.
Alla banda sono imputati una quarantina di furti, due rapine ed altri reati commessi tra dicembre 2014 ed aprile 2016 con un danno quantificato in 200mila euro circa. Le indagini dei carabinieri furono avviate a cavallo tra il 2014 ed il 2015 quando, in provincia di Cuneo, si era registrata una preoccupante recrudescenza di furti con spaccata notturna ai danni di bar, tabacchi e sale giochi al cui interno erano installate video slot, depredandole del danaro in esse contenuto, ma anche vari furti di ingenti quantità di carburante (gasolio in particolare) in danno di aziende agricole.
In due casi, verificatisi entrambi a Fossano (CN) a luglio 2015 ed a febbraio 2016 rispettivamente ai danni di una sala giochi e di un bar in cui erano installati videopoker, i malviventi, durante il colpo, avevano tirato pietre e mattoni verso i proprietari che erano accorsi sul posto svegliati dai rumori perché abitavano nei pressi delle loro attività. Per questi due episodi l’accusa è di rapina.
Ai membri del gruppo di albanesi, alcuni dei quali pregiudicati abitanti a Cuneo, Busca (CN) e Saluzzo (CN), i carabinieri sono arrivati analizzando le immagini di videosorveglianza di cui erano dotati alcuni locali presi di mira e visionando attentamente le immagini delle telecamere pubbliche installate lungo alcune strade cuneesi. In seguito - coordinati dai P.M. della Procura della Repubblica di Cuneo, Attilio Offman e Giulia Colangeli - sono state svolte intercettazioni telefoniche, ambientali, analisi di tabulati telefonici e prolungati servizi di osservazione e pedinamento, sino ad arrivare all’esecuzione delle misure cautelari, disposte dai Gip del Tribunale di Cuneo, Sandro Cavallo e Emanuela Dufur.
Gli arrestati finiti in carcere sono:
Erald Muja, 29 anni di Cuneo,
Germando Ndoja, 22 anni di Busca (CN),
Agron Qahajaj, 40 anni di Busca (CN) e suo figlio Ernico Qahajaj (sottoposto ai domiciliari),
Nelson Nersadja , 24 anni di Cuneo,
Edrit Plepi, 25 anni di Cuneo,
Cristian Mamica, 24 anni di Costigliole Saluzzo (CN),
Valentina Ejlli , 29 anni di Costigliole Saluzzo (CN),
Elson Nesdadja , 24 anni, di Villastellone (TO)
Erald Muja, raggiunto da ben due ordinanze di custodia cautelare in carcere perché coinvolto in molti dei fatti ascritti alla banda.
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