“Se il Giubileo provvedeva ai devoti, la Fiera aggiungeva un nuovo concorso di gente, attraendo da tutte parti commercianti, bottegai, bifolchi che, comprando e vendendo, mille contratti effettuavano, a mille bisogni soddisfacevano”. Cronache di secoli fa, cronache dell’altro ieri. Perché la “Fèra d’la Madona” è come un frammento di folclore sopravvissuto al tempo. Cambiano i prodotti, le mode, i colori, ma quell’atmosfera di festa religiosa, ma al tempo stesso contadina e, perché no, anche un po’ caciarona è rimasta immutata.
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La piazza è buona, come sempre. E la Fèra, uno dei maggiori appuntamenti piemontesi, non teme la crisi. Si sentirà forse negli acquisti, ma accaparrarsi un posto all’ombra della cupola resta ancora un’impresa titanica, un’ambizione di moltissimi commercianti. Dalle scarpe al torrone, dagli utensili da cucina all’abbigliamento, passando per i prodotti più improbabili, la grande Fiera del Santuario si conferma una ghiotta occasione per fare affari, strappare a buon prezzo qualche “chicca” mai vista. Resistere è impossibile.
Sotto la palazzata, tutto è pronto per il grande evento: nel pomeriggio di mercoledì, la posa dei banchi in previsione del giorno di festa successivo. La fiera proseguirà da giovedì a domenica, con più di 200.000 metri quadrati di area espositiva, occupata da oltre 700 bancarelle e strutture dedite al commercio, circa 200 espositori di autovetture, macchine agricole ed attrezzature da lavoro di vario genere ed una cinquantina di attrazioni del luna park; parecchie aree di privati sono inoltre adibite a parcheggio, mentre un servizio di autobus per tutto il tempo funge da navetta da e verso Mondovì. Specifica rilevanza per la loro tipicità assumono alcuni settori della kermesse quali la cosiddetta “fiera dei cavalli” e la “fiera del bestiame bovino e caprino”, a cui in questi ultimi anni si sono aggiunti animali meno nostrani che sollecitano la curiosità dei visitatori.
Quest’anno ad essere protagonista sarà la “Casina in Festa” di Pancalieri, con un padiglione “tutto per sé”, dedicato all’esposizione di razze rare. Il luna park è già in funzione da questi giorni. Circondata dal fervore caotico della Fiera, la cupola del Santuario mantiene il suo immutato e silenzioso fascino spirituale. Al centro, sempre lei, la Madonna di Vico e quel pilone votivo colpito dal proiettile di un archibugio. Da oltre quattrocento anni richiama pellegrini da tutta Europa e la ricetta del successo della Fiera è proprio l’incontro di due aspetti fondamentali: quello contadino, dei malgari che scendevano dai monti e che sulle colline di Vico si fermavano a far commerci prima dell’inverno e quello dei pellegrini e dei fedeli, che raggiungevano a frotte il grande Santuario.
Animali in festa
Fede e folclore, un binomio che la caratterizza da sempre. Un tempo si veniva giù dai monti e sulle colline intorno al Santuario si facevano gli affari per l’inverno, bestiame e non solo. Certo, oggi gli affari dell’agricoltura si fanno su altre piazze, ma l’appuntamento vicese resta una vetrina d’eccellenza, da centinaia di migliaia di visitatori. «Quest’anno – spiega il sindaco Valter Roattino – abbiamo confermato sia la mostra equina che quella bovina nei punti storici della Fiera. Ma abbiamo voluto valorizzare la parte dedicata agli animali con un nuovo padiglione in via delle Acque, vicino all’area delle vacche». L’Amministrazione comunale ha infatti contattato un produttore di Pancalieri, titolare dell’azienda “Cascina in Festa”. La particolarità? «L’allevatore è un grande amante degli animali e delle specie rare. Porterà equini, ovini, uccelli e pollame. Ma non saranno i tradizionali capi d’allevamento, bensì razze molto rare e sconosciute». Tiene, nonostante il “calo di mercato” anche la storica esposizione.
La Festa, la Fèra, la Fèrota
«La posa dei banchi comincerà mercoledì 7 settembre a partire dalle 14», spiega il sindaco Valter Roattino. Giovedì 8 alle 7 partirà da Mondovì Piazza la storica processione: è con essa che, da quattrocento anni, comincia ufficialmente il periodo di festa. Alle 8, si aggiungeranno al gruppo di pellegrini anche gli amministratori vicesi, che attenderanno i monregalesi a Fiamenga. Alle 8,30 in Basilica il vescovo celebrerà la Messa. Il giorno dopo, venerdì 9 settembre, la Fiera vera e propria, che proseguirà anche il sabato e la domenica. «Ci attendiamo come sempre un grande afflusso di gente – continua il primo cittadino, la nostra bella Fiera ha sempre il suo fascino». E lo conferma anche Bartolomeo Dotta, grande amico dell’appuntamento settembrino, di cui segue da quasi quarantacinque anni gli aspetti logisitici. «Con la crisi di questi tempi – spiega – temevamo che potessero esserci ripercussioni anche sulla Fiera, invece i commercianti hanno continuato a fare domanda per parteciparvi, per avere una piazzola e anche gli allevatori non si sono tirati indietro. Non resta che attendere la prossima settimana per venire tutti in Fiera». Duecentomila metri quadrati di area espositiva, settecento bancarelle, quasi duecento espositori di autovetture, macchine agricole e attrezzature da lavoro. Luna park, torroni e zucchero filato. Arriva il “Temp ‘d la Fèra”.