«La morte: potrebbe essere sopravvenuta a seguito di un tentativo di suicidio o a causa di una tragica fatalità. È difficile pensare a un omicidio». Questa la dichiarazione del procuratore aggiunto della Procura della Repubblica di Cuneo, Gabriella Viglione, sulla morte di Simone Bonino, 43 anni, cebano abitante a Priero. Il corpo in parte carbonizzato è stato rinvenuto intorno alle 6,30 di martedì mattina sul piazzale del cimitero urbano di Sant’Agostino, una trentina di metri di distanza dalla propria auto, una Hundai I20, distrutta dal fuoco.
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Le ipotesi – Mentre veniva quasi subito scartata l’ipotesi di omicidio, dai rilievi effettuati quella che è poi sembrata molto realistica è stata una tragica fatalità. Stando alla registrazione della videosorveglianza del distributore in servizio alle Mollere di Ceva, poco dopo le 6. Simone Bonino è stato colto mentre riempiva un bidone di benzina, riponendolo nell’auto, che forse gli sarebbe servita sul posto di lavoro, a Mombasiglio presso la ditta Edilmongia. Forse gli scrolloni avrebbero liberato vapori di benzina, che, al momento in cui Simone si sarebbe accesa una sigaretta, si sono incendiati. E a tal punto avrebbe cercato di arrestare l’auto, fermandola nel piazzale del cimitero. Poi già con gli abiti in fiamme, si sarebbe buttato fuori, cercando di rotolarsi in un vicino prato. E mentre cadeva privo di sensi e poi spirava, l’auto esplodeva e bruciava. In quegli istanti il passaggio dell’agente e l’allarme. A questa ipotesi è parallela quella del suicidio, che non avrebbe però trovato conferme dopo che sono stati sentiti la moglie ed i familiari.
Ulteriori i particolari sul ritrovamento e sulle indagini su L'Unione Monregalese del 24 novembre 2016