Lettura non proprio agevole, ma su pagine succose ed intriganti, a partire dal titolo che vuol anche essere il tema di una collana che sta aprendosi “Spiritualità senza Dio?” (Mimesis edizioni). Ne è autore il sociologo piemontese Luigi Berzano, docente universitario apprezzato, che si cimenta su quanto sta cambiando, anche nel profondo, dentro la dimensione religiosa, a più facce, a più velocità, a più connotati… di questi tempi complessi e talora sfuggenti. Tutto sta rimescolandosi, su queste frontiere mimetizzate dell’animo umano. E ciascuno è chiamato in causa. Perché non sembra più di essere troppo segnati dai percorsi religiosi consueti. Nello stesso cristianesimo stazionano esperienze diverse. Di fatti – e, su questo, Luigi Berzano insiste parecchio – gli stili di vita che si riscontrano hanno non più la stessa matrice, definendosi in tanta autonomia, a briglia sciolta, con sensazioni e sensibilità che vanno spesso altrove. Ma resta la… spiritualità. Insomma, in mezzo a mille contraddizioni, lo spirito non si è spento. Prende magari altre direzioni, ma resiste e rilancia le sue inquietudini. Pare di risentire Agostino di Ippona con le sue… Confessioni sul fatto che “il suo cuore rimane inquieto finchè non trova il Dio che cerca”. E di fronte a questi scenari sfaccettati, va bypassata la prima tentazione di farne catalogazioni a tavolino, argomentando da posizioni acquisite, cogliendo dissonanze o incongruenze. Non appare un buon approccio. C’è invece, innanzitutto, da interrogarsi sulla propria spiritualità, su come viene coltivata, sugli ispiratori che ha, sui punti di riferimento a cui si rifà, sui passi che invita a compiere, sugli orizzonti che apre, sulle speranze che suscita, sulla consolazione che offre… Anzi c’è da soppesare la qualità di vita che ingenerano il silenzio, l’ascolto, la preghiera, lo sguardo interiore, l’equilibrio psicofisico, il momento di contemplazione… Questa è la base da cui partire, per condividere una stagione esistenziale così variegata, in cui tanti parametri di ieri non reggono più. E forse vale di più collocarsi nell’atteggiamento di chi vuol capire e non in quello di chi pensa di aver capito. Mettendo in gioco se stessi, in questo caso, la propria spiritualità feriale, sempre a rischio di finire scontata.
Spiritualità senza Dio?
Ne è autore il sociologo piemontese Luigi Berzano, docente universitario apprezzato