"Avevo appena finito di vedere la partita - racconta, ancora scosso - e dovevo tornare a casa in bici. Il furgone mi è passato a fianco: l'ho visto prendere velocità e iniziare a investire le persone".
Questo il racconto da Londra di Enrico Manera, che sabato sera 3 giugno si trovava sul London Bridge, proprio quando al capitane inglese è stata colpita da un nuovo attentato terroristico che ha fatto 7 vittime. I feriti sono 48 diversi dei quali, secondo quanto ha riferito il sindaco di Londra Sadiq Khan sono in condizioni critiche. E nuovamente pochi giorni prima di un 'elezione.
Enrico vive a Londra dall'anno scorso, lavora in una clinica. Ieri sera era fuori casa, stava rientrando dopo la finale della Champions League che aveva guardato in una pizzeria con alcuni amici. Sta bene, non è stato coinvolto. Ci racconta: "Io dovevo attraversare il ponte. Ero in bicicletta, aveva appena finito di piovere e mi sono fermato per mettermi l'impermeabile. Il van mi ha superato, anche se in quel momento non me ne sono nemmeno accorto. Poi ho visto che ha preso velocità, è salito sul marciapiede e ha iniziato a travolgere le persone. Ho urlato, abbiamo chiamato la polizia".
Attimi tremendi: "Non sapevo cosa fare... poi ho visto che i soccorsi sono arrivati in pochissimo tempo. Ci hanno interrogati per sapere cos'era successo, poi sono tornato a casa. Non voglio pensare cosa sarebbe successo se fossi stato sul ponte in quel momento... non voglio pensarci".