Polo logistico a Mondovì: «Col primo step 150 posti di lavoro»

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C’è chi ci vede la più grande opportunità per la città, e chi teme la colata di catrame e cemento di celentiana memoria. Solo che “là dove c’era l’erba”, nella via Gluck, si costruirono solo case su case: qui invece, a fianco della provinciale che da Mondovì porta a Cuneo, siamo davanti alla più grossa ipotesi di insediamento logistico mai immaginata in provincia. Finalmente possiamo conoscere qualche dettaglio del “Polo logistico”, progetto di cui si parla da anni e con molte visioni diverse. La scorsa settimana la società PLIM ha presentato il suo studio di fattibilità al Comune di Mondovì. Oggi Ferruccio Dardanello, amministratore unico della società, ce ne svela i primi numeri.

Nell'immagine, le 4 aree di sviluppo: l'area Lannutti (rosso), la prima fase (verde) e le espansioni massime (blu e gialla)

«NON C’È SOLO L’AREA LANNUTTI»
Si è sempre parlato del “Polo logistico” relativamente all’area “Lannutti”, alle porte di Mondovì quasi al confine con Rocca de’ Baldi, lungo i binari della ferrovia Mondovì-Cuneo (oggi inattiva). Ma la PLIM ha in mente molto di più: «L’area “Lannutti” non sarebbe che l’inizio – ci spiega Dardanello –, noi abbiamo in mente uno sviluppo più grande. Il progetto di Walter Lannutti, che è privato, seguirà il suo corso e si inserirà nel nostro. Il “Polo” a cui stiamo lavorando comincia con la piattaforma logistica, ma poi mira ad allargarsi con la fase successiva: quello della trasformazione dei prodotti». La prima fase sarebbe dunque quella della creazione dello “scalo merci”, con i container che arriverebbero via treno da Savona – e dal nuovo mega-sito portuale della “Maersk”, la gigantesca piattaforma di Vado Ligure che entrerà in funzione a dicembre. «In questo primo step prevediamo si possano creare 150 posti di lavoro – continua Dardanello –. Ma è la fase successiva che porta vero sviluppo: attrarre nei terreni a fianco i capannoni destinati ad aprire in container, comporre i pacchi destinati ai centri commerciali o ai negozi on line, e spedirli». Previsioni di occupazione? «Impossibile quantificarla. Centinaia? Un migliaio? Oggi non si può dire». Una prospettiva che appare ancora troppo remota e indefinita.

IL CONSUMO DI SUOLO
Il contraltare è il consumo di suolo: nodo su cui il Comune intende fare chiarezza, e che in passato aveva anche sollevato le obiezioni più nette. Perché la logistica, si sa, è un’industria che fagocita spazi enormi rispetto all’impiego effettivo di manodopera. Per il primo step, la “piattaforma logistica”, si parla di un’area da 150 mila metri quadrati di cui 50 mila coperti (capannoni). La previsione è di 3 addetti ogni 1.000 mq; da qui la previsione dei 150 occupati a cui fa riferimento Dardanello. «Questa prima fase passa attraverso la nascita di una nuova società – continua l’amministratore –, che raccoglierà quanto oggi sta facendo PLIM (oggi una partecipata al 50-50 da Camera di Commercio e Finpiemonte, ndr), e attraverso l’accordo con “Lannutti”. La previsione futura prevede tre aree di ampliamento».

LE FASI SUCCESSIVE
Le tre aree sono quelle che abbiamo indicato nella cartina che pubblichiamo in questa pagina: si arriva a 900 mila metri quadrati di suolo occupato dal settore terziario. Ovvero dalle aziende che potrebbero insediarsi negli anni a venire (lo ripetiamo: qua si parla solamente di una previsione, non c’è alcun progetto), che si estendono anche all’altro lato della strada che porta a Rocca de’ Baldi. Tanto per fare un paragone, stiamo parlando del doppio dell’area occupata dall’intera area di “Mondovicino”, tutto compreso. Stando a quanto abbiamo appreso, l’investimento economico sta su cifre notevoli: 9,6 milioni di euro per la prima fase (di cui circa metà in quota privata, “Lannutti”) e di altri 8 milioni per la possibile espansione futura (di cui una parte a carico pubblico). Cosa dovrebbe fare il Comune? Consentire il progetto inserendo l’edificabilità nella variante al Piano regolatore che, considerate le immense metrature di cui stiamo parlando, avrebbe una deroga speciale concessa dalla Regione. Attualmente è prevista solo la parte relativa all’area “Lannutti”. Dardanello: «Non stiamo parlando di trasformare la campagna di Mondovì in una “area di carico-scarico merci”: qui si tratta di far diventare Mondovì la porta che collega Savona, ovvero il Mediterraneo, al resto dell’Europa». Fra due settimane si svolgerà un nuovo incontro tra PLIM e Comune per proseguire il discorso.

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