Per la diocesi di Mondovì le Messe con i fedeli solo dal 25 maggio

Con una lettera a tutti il vescovo spiega le ragioni prudenziali di questa decisione importante, assunta sentendo i vicari zonali ed alcuni parroci

Per la diocesi di Mondovì le Messe con i fedeli solo dal 25 maggio
Per la diocesi di Mondovì le Messe con i fedeli solo dal 25 maggio

Per la diocesi di Mondovì le Messe con i fedeli solo dal 25 maggio. Con una lettera aperta a presbiteri, diaconi e fedeli della diocesi di Mondovì, il vescovo mons. Egidio Miragoli, presentando il decreto che affronta la prospettiva regolata e graduale della ripresa delle celebrazioni delle messe e dei sacramenti, in base al Protocollo firmato dal premier Conte e dal presidente della CEI card. Bassetti, ha spiegato le ragioni per cui, valutando con responsabilità, a partire dall’effettiva realtà ecclesiale e dagli effetti della pandemia in Italia manifestatisi con intensità diversa a seconda delle Regioni, ha deciso – sentiti i vicari zonali ed alcuni parroci – di posticipare la fruizione delle possibilità offerte dal Protocollo. Nella diocesi di Mondovì quindi sono prorogate, fino a lunedì 25 maggio, le indicazioni attualmente in vigore e ribadite dal Decreto dello stesso vescovo lo scorso 2 maggio: sostanzialmente quindi resta valida la prassi fin qui in vigore.

Per la diocesi di Mondovì le Messe con i fedeli solo dal 25 maggio

“Le motivazioni che sostengono tale decisione sono le seguenti – spiega il vescovo – la necessità di un atteggiamento di grande prudenza, in attesa di una più precisa valutazione degli effetti positivi, o meno, determinati dall’avviamento della ‘fase 2’; le numerose prescrizioni igienico-sanitarie richieste e che, di fatto, permetterebbero a pochi fedeli di poter partecipare alle celebrazioni; le difficoltà che ne deriverebbero per la gran parte delle nostre comunità di adempiere a tutte le misure di contenimento, quali: la distanza tra le persone, le protezioni, lo scaglionamento dei fedeli, il controllo; da ultimo, ma non meno importante, il rischio reale che tali misure, obbligatorie, penalizzino, quando non snaturino, l’esperienza profonda della partecipazione all’Eucaristia. Tutto considerato, meglio attendere qualche giorno in più, al fine di prepararci meglio, spiritualmente e tecnicamente, ad una graduale ripresa delle celebrazioni”.

“Nel frattempo – prosegue il vescovo – raccomando ai presbiteri di continuare a incentivare e sostenere la celebrazione domestica del Giorno del Signore, nell’ascolto della Parola e nella preghiera; si continui ad assicurare la diffusione via streaming della celebrazione della Messa, e di altri momenti di preghiera, alimentando anche così la fede e il legame comunitario; soprattutto si valorizzi questo tempo intermedio per favorire la possibilità di accostarsi personalmente al sacramento della Riconciliazione, seguendo, scrupolosamente, le indicazioni sanitarie”.

“Unica eccezione, nelle modalità consentite e concordate – conclude mons. Egidio Miragoli –, sarà la celebrazione presso il Santuario di Vicoforte il 24 maggio, solennità dell’Ascensione e giorno del tradizionale pellegrinaggio. Come a suo tempo comunicato, in quella occasione rinnoverò, a nome della Diocesi, il Voto fatto dai miei predecessori, con l’impegno, nel prossimo decennio, a vivere l’annuale pellegrinaggio come solenne rendimento di grazie alla Vergine Maria Regina del Monte Regale per la protezione che anche in questa circostanza non ci ha fatto mancare. Quindi invito tutti i fedeli ad accogliere benevolmente queste disposizioni, nella certezza che anche così tutti noi possiamo contribuire ad una più veloce e sicura ripresa della vita comunitaria. L’importante non è ripartire presto, ma ripartire bene, nella sicurezza maggiore possibile per tutti e con riti il più possibile vicini alle nostre tradizioni e alle esigenze della nostra fede e della nostra spiritualità”.

Il Decreto si chiude con una indicazione di fondo: “Queste disposizioni intendono contribuire ad una più veloce e sicura ripresa della vita comunitaria”.

 

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