L'edizione 2020 del Premio Dardanello si celebrerà martedì 10 novembre. La cerimonia date le restrizioni dell'emergenza sanitaria, non potrà tenersi in presenza, ma sarà trasmessa in streaming sui social a partire dalle 18. L'evento avrà anche una parentesi televisiva, con la diretta alle 13 su Sky Sport alla trasmissione "Il Calcio è servito" con Cristina Buonamano. IIn collegamento, dalla redazione di ‘Tuttosport, il direttore del quotidiano Xavier Jacobelli, presidente della giuria del premio.
Per Matteo Marani, scrittore e giornalista direttore del "Guerin Sportivo" e "Sky Sport 24" Il Dardanello «è oggi il premio più importante a livello nazionale». Oppure Francesco Saverio Intorcia, capo dei servizi sportivi de ‘la Repubblica’, vincitore del riconoscimento nel 2018: «Un’emozione incredibile: è il premio più ambito per la mia generazione».
Dal 2004 il premio istituito da Sandro Dardanello, fratello di Piero, celebra la memoria del grande giornalista monregalese: «Il ricordo di Piero - rileva con orgoglio e commozione - è una costante quotidiana nel mio operato e in quello della mia famiglia. Nel suo nome, in due decenni, abbiamo celebrato a Mondovì l’eccellenza del giornalismo sportivo italiano, senza dimenticare il territorio e le radici, così significative nel cammino professionale di mio fratello».
Il riferimento è al progetto ‘Dardanello a scuola’ che, a partire dal 2015, consente agli alunni delle Scuole secondarie di primo grado di intraprendere un cammino di studio e conoscenza sul mondo del giornalismo: «L’idea di portare la figura di Piero sui banchi di scuola - prosegue Sandro Dardanello - significa guardare al futuro del nostro percorso di impegno: ho la fortuna di guidare un’associazione che, nelle sue diverse componenti, ha ben chiara la direzione da seguire. Grazie ai tanti collaboratori per l’impegno e la passione che mettono a disposizione, a partire dal vicepresidente, Paolo Cornero, e dal segretario generale, Michele Pianetta». Tra il resto, in occasione del recente rinnovo del Consiglio direttivo, che ha visto la riconferma di Sandro Dardanello alla presidenza, un ulteriore rappresentante della famiglia è entrato a far parte degli organi sociali: è Luca Dardanello, figlio di Sandro, eletto presidente del Consiglio di Probiviri. Un segnale importante e significativo.
«Questa è un’edizione che ricorderemo. Non tanto o non solo perché è la diciassettesima - evidenzia Roberto Beccantini, presidente onorario della giuria del premio ‘Dardanello -, segno di una vitalità che l’età non ha appiattito e la scaramanzia non molesterà. La ricorderemo, soprattutto, per la ‘guerra’ che l’ha preceduta, circondata e ancora la avvolge». Diventa, dunque, doppiamente importante non fermarsi: «Il premio giornalistico ‘Piero Dardanello’ - annota Beccantini, fondatore del riconoscimento, nel 2004, con Sandro Dardanello, Enzo D’Orsi e Michele Pianetta - non intende opporsi alla tragedia del Covid come il banale trastullo che i latini avevano ridotto a un tagliente e gustoso slogan: ‘panem et circenses’. No. Il primo a opporsi sarebbe stato lui, Piero. E allora? E allora l’idea di confermare il protocollo, pur sfrondato di tutti gli orpelli accademici e gioiosi che scortavano le precedenti cerimonie, vuole significare una cosa: non dimenticare, non chiamarsi fuori dall’emergenza, ma essere lì, sul pezzo, testimoni di un dramma che ha ferito il mondo, non solo il nostro mondo. Per respirare, il giornalismo non ha bisogno di protocolli, ma di una credibilità che gli permetta di tenere la barra dritta persino fra i cavalloni di un mare così mosso e fatale, in maniera da poter sfidare, pubblicamente, il ‘senza pubblico’ delle porte chiuse. Purché le menti restino aperte».