L’inverno difficile degli atleti. Laura Restagno: «Allenarsi a casa è complicato»

Intervista alla giovane monregalese, specialista sulle lunghe distanze. In “zona gialla” riaprono le piste da fondo, ma il ritorno alla normalità resta lontano: «Non vedo l'ora di tornare in gara»

La sua stagione sportiva sarebbe dovuta iniziare a fine novembre, come sempre, e lei si sarebbe fatta trovare pronta, ai nastri di partenza dell’evento che inaugura, di fatto, le gare di fondo sulla lunga distanza sul panorama nazionale: la massacrante “Sgambeda” di Livigno. Purtroppo, come ben sappiamo, a causa della pandemia in corso, così non è stato. Gli sci sono rimasti in garage nonostante le copiose nevicate dell’ultimo mese e Laura Restagno, di Mondovì, punta di diamante e istruttrice dello Sci Club Valle Pesio, ha dovuto continuare ad allenarsi a casa, per essere al meglio della forma fisica quando finalmente sarebbe arrivato l’ok alle gare. Ora, con il passaggio in “zona gialla” del Piemonte, da domenica 13 dicembre hanno potuto riaprire le piste di sci nordico, così anche al Centro sportivo Marguareis, in Valle Pesio, sono riprese le attività degli atleti. In una stagione sportiva invernale così strana, ancora tutta da decifrare e per forza di cose legata a doppio filo con l’andamento dei contagi su scala nazionale, abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Laura, che ci ha descritto il momento attuale.

Quanto è difficile allenarsi a casa per mantenere la giusta forma fisica durante il lockdown?
Allenarsi a casa è difficilissimo, specialmente per una come me che fa agonismo dall’età di 7 anni. L’incertezza sul futuro e sulle gare fa vacillare la motivazione. Per un atleta, non avere un obiettivo chiaro sul quale focalizzarsi è un problema, anche a livello di organizzazione dell’allenamento. Le restrizioni in continuo mutamento hanno cambiato anche le mie sedute di routine. In più, con le palestre chiuse e il divieto di spostarsi tra Comuni, non potevo neanche fare skiroll, come facevo invece in estate.

Ora come, quanto e quando ti alleni?
Cerco di tenere duro, mantenendo alta la motivazione con la speranza che le cose migliorino. Da domenica scorsa è permesso l’accesso in pista per gli allenamenti e quindi, compatibilmente con il mio lavoro in smart working, appena posso scappo a fare una sciata in Valle Pesio. Fisicamente non posso dire di sentirmi al top. Con le palestre chiuse mi sono trovata spiazzata e senza le attrezzature adeguate. Anche le corse in prossimità dell’abitazione non sono il massimo, se si devono preparare gare sulle lunghe distanze, basate sulla resistenza.

Quanto è importante la riapertura delle piste da fondo per i tanti atleti che ne usufruiscono ogni anno per la preparazione?
La riapertura permette almeno di cercare di salvare il salvabile, in una preparazione senza dubbio molto difficoltosa. Personalmente, mi manca tantissimo il confronto con le avversarie. Mi manca sentire l’adrenalina della gara e non vedo l’ora di poter di nuovo indossare un pettorale e mettermi in gioco.

Quando potremo finalmente di nuovo vederti in pista?
Ogni anno a dicembre partecipo alla “Sgambeda” di Livigno, gara internazionale alla quale sono molto affezionata. Quest’anno però ovviamente è stata annullata. Pochi giorni fa ho avuto conferma che anche la Maratona di Bessans, alla quale volevo partecipare a gennaio, è saltata. Attualmente fare previsioni per febbraio è difficile, perché cambia tutto molto velocemente. Spero solamente di poter tornare presto in gara.

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