LA RUBRICA CHE ABBAIA
Ci sono giornate come queste, nelle quali per noi volontarie lo stupore è uguale se non superiore alla gioia provata.
Giorni in nei quali scopriamo, ascoltando l’audio inviatoci da un adottante, che la mascotte del canile, un cane che era con noi da sempre, e che per tutti noi è sempre stato allo stesso tempo il più dolce e affettuoso con le persone e attaccabrighe con gli altri con maschi, è in realtà un animale incuriosito e a volte addirittura giocherellone nei confronti dei suoi simili.
E questo non è l’unico caso: ci è capitato spesso di vedere tra i video che le persone ci mandano cani che qui potevano essere considerati allievi di Houdini camminare fianco a fianco dei loro padroni senza necessità del guinzaglio, o ancora foto di animali che qui correvano incessantemente come matti, sdraiati sonnecchianti sul divano con la pancia all’aria.
La domanda nasce quindi spontanea: perché tutto questo?
I cani che si trovano in canile sono animali come tutti gli altri, ma che semplicemente vivono una realtà molto diversa da quella delle nostre case e il loro comportamento – dobbiamo rendercene conto tutti, noi volontari per primi – è spesso dovuto alla necessità di adattarsi a una condizione che per il loro carattere e la loro indole è più insopportabile che per altri. È importante quindi, come prima cosa, rendersi conto che non ci sono cani non adottabili, ma solo situazioni più complicate da decifrare, che quando si valuta un’adozione bisogna tenere conto, oltre al carattere espresso dall’animale, anche delle caratteristiche di razza (perché tutti i cani, anche i più ben assortiti, hanno delle caratteristiche di razza prevalenti), e quando un animale entra nella nostra vita è necessario lasciargli il tempo di ambientarsi alla nuova situazione, di comprendere le regole della sua nuova vita, in modo che possa esprimersi come davvero effettivamente è.
La morale più importante per noi è però ancora un’altra, e cioè che non dobbiamo mai dimenticare che quello che sta entrando nella nostra vita non è un oggetto preconfezionato del quale conosciamo già il libretto delle istruzioni, ma è un essere senziente con emozioni e un carattere propri che nessuno, nemmeno un mago con una sfera di cristallo, potrà mai rivelarci in anticipo. Sarà dunque nostro dovere saper metterci in gioco ed accettare la sfida di questa nuova convivenza senza troppe aspettative, cercando di costruire con lui, giorno per giorno, con pazienza e amore, le regole del nostro nuovo vivere insieme.
LA RUBRICA CHE ABBAIA - Per GEA Odv, Pia Tealdi
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