25 anni dopo potremmo essere davanti a una svolta nella soluzione del noto caso di omicidio di Nada Cella: la giovane segretaria venne trovata morta a Chiavari nel 1996 all'interno dello studio da commercialista dove lavorava. È notizia odierna che la Procura di Genova ha indagato per omicidio una donna, Annalucia Cecere, residente a Boves ed ex maestra (che nel 2016 insegnò nella "pluriclasse" di Montaldo).
Assieme a lei sono finiti sotto indagine anche l'ex datore di lavoro della vittima, il commercialista Marco Soracco, e l'anziana madre Teresa Bucchioni, per false dichiarazioni al pubblico ministero. I tre hanno ricevuto l'avviso di garanzia e, come riporta Ansa, ora verrà incaricato un "genetista" per eseguire esami sui reperti di Dna trovati sulla scena del delitto.
A fare riaprire il caso è stato il lavoro di approfondimento della criminologa Antonella Pesce, incaricata dalla famiglia di Nada insieme all'avvocata Sabrina Franzone. L'esperta ha riesaminato il fascicolo raccogliendo spunti investigativi che sono stati rivalutati e definiti come rilevanti. Secondo gli investigatori, coordinati dal procuratore capo facente funzioni Francesco Pinto e dal sostituto Gabriella Dotto, la donna si sarebbe invaghita di Soracco ma lui era innamorato della sua segretaria. Nada Cella aveva 25 anni quando venne uccisa la mattina del 6 maggio del 1996, colpita alla testa con un oggetto pesante (l'arma del delitto non è mai stata ritrovata).
La maestra bovesana, 53 anni, era stata indagata fin dall'inizio ma era poi stata archiviata subito. In casa, gli investigatori dell'epoca avevano trovato alcuni bottoni in un cassetto uguali a quello ritrovato sotto il corpo della segretaria. Due testimoni, quella mattina del sei maggio 1996, l'avrebbero vista passare dalla strada dello studio di Soracco intorno all'ora del delitto.
Cecere aveva conosciuto Soracco a un corso di ballo e poi lo avrebbe rivisto in alcune serate in discoteca. Dopo l'omicidio, aveva lasciato Chiavari per trasferirsi in Piemonte. Nel 2016 era stata assunta come maestra elementare proprio a Montaldo (nell'Istituto comprensivo di San Michele Mondovì) ma aveva manifestato la volontà di trasferirsi più vicina a casa. Venne destituita dal servizio a inizio 2017, prima aveva svolto alcune supplenze alle Elementari, anche a Boves, suo luogo di residenza.