Il lancio di test si è già effettuato: “Pyxis”, un razzo-sonda in grado di volare a 3 mila metri di altezza, è decollato sabato 17 settembre dalla pista di lancio di Roccaraso in Abruzzo. E nell’ogiva c’erano componenti programmate a Mondovì dagli studenti del “Cigna”.
“Pyxis” è un razzo di piccole dimensioni – un missile lungo 2,5 metri e con diametro di 15 centimetri –, certamente nulla a che vedere coi razzi che decollano per raggiungere lo spazio, come la missione “Artemis 1” che sta per arrivare sulla Luna. Eppure è un esperimento importante: il razzo è stato ideato da Skyward Experimental Rocketry, Associazione studentesca del Politecnico di Milano nata nel 2012 con lo scopo di progettare, realizzare e testare razzi sonda sperimentali.
L’obiettivo è quello di partecipare ad una gara, la European Rocketry Challenge (EuRoC 2022), la più importante competizione universitaria europea dedicata al lancio di razzi organizzata dall’Agenzia Spaziale Portoghese, che si terrà dall’11 al 18 ottobre a Ponte de Sor, nel cuore del Portogallo. L’Università milanese aveva già partecipato all’edizione 2021 (col razzo “Lynx”) arrivando al secondo posto. Quest’anno ci riprovano con “Pyxis”, che ambisce a vincere la competizione. E, tra gli assi nella manica, ha proprio la componentistica predisposta a Mondovì.
Infatti il razzo ha un’ogiva, programmata per staccarsi dal resto del corpo una volta raggiunta una determinata quota, che non contiene materiale inerte bensì componenti elettronici: un “payload” (carico) scientifico dotato di una vela direzionale, il che permette il recupero degli esperimenti a bordo, tra cui i sensori Blebricks programmati dal “Cigna” di Mondovì. Lo scopo dei sensori è quello di effettuare misurazioni e rilevazioni in tempo reale dell’ambiente esterno e interno al razzo: velocità, pressione, temperatura, qualità dell’aria, eccetera. Dopo il distacco, l’ogiva scende a terra guidata dalla vela. Il lancio è riuscito ottimamente, e a ottobre si punta al primo premio in Portogallo.