Era un grido, un alito di vento. Sta diventando un uragano. Tutta Italia si sta mobilitando per il piccolo Leo, e non solo per lui: per Serena a Palermo, per Sofia a Lodi e per tutti quelli come loro, affetti da cataratta congenita mono laterale, che hanno bisogno di una lente a contatto pediatrica che non si trova perché non viene più commercializzata in Europa. Perché la confezione – non la lente, dunque: ma il packaging – non ha il marchio “CE”. L’appello della madre Anna, lanciato una settimana fa, è cresciuto. Da Mondovì è salito a Torino, dove è stato preso in carico dalla Regione Piemonte. Che, in pochi giorni, ha ottenuto di poter avere un colloquio in videochiamata direttamente coi rappresentanti dell’azienda statunitense che produce la lente. Poi si è aggiunta una seconda regione. Poi una terza. Ed così che l’alito di vento, poco a poco, diventa uragano.
L’APPELLO RACCOLTO DAL PRESIDENTE CIRIO
Mercoledì scorso, dopo l’uscita degli articoli a Mondovì, il sindaco Luca Robaldo ha segnalato il caso alla Regione Piemonte. E la Regione si è mossa, col presidente Cirio che si è attivato in prima persona per far girare gli ingranaggi istituzionali. Da Torino, Cirio ha fatto partire una serie di telefonate. Prima è stato contattato il dott. Massimiliano Serafino, direttore dell’U.O.C. di Oculistica dell’Istituto “Gaslini” di Genova, il medico che ha operato il piccolo Leonardo e che ha in cura tanti altri bambini come lui, il quale ha confermato l’intera questione spiegando le difficoltà nel reperire le lenti della “Bausch + Lomb”, casa farmaceutica americana che produce le “Silsoft”. Da qui, Cirio ha contattato direttamente i referenti della “Bausch + Lomb” in Italia e in Europa spiegando il caso del piccolo Leonardo e chiedendo se non fosse possibile trovare una soluzione. La casa farmaceutica, avuta contezza della situazione, ha accettato di partecipare a un incontro a più voci, che si terrà in videochiamata entro la fine del mese, a cui prenderà parte la Regione, il dott. Serafino e anche il dott. Paolo Nucci, professore ordinario di Oftalmologia alla Facoltà di Medicina dell’Università di Milano, che ha seguito casi analoghi.
APPELLI ITALIANI ED EUROPEI
Non solo: sono stati allacciati rapporti anche col deputato siciliano Ismaele La Vardera (già giornalista e inviato de “Le Iene”), in contatto con la famiglia di una bambina di nome Serena col medesimo problema di Anna e Leonardo nella sua Regione, per dare un segno simbolico che questo problema riguarda l’intera Italia, da nord a sud. Anche per la Sicilia hanno cominciato a uscire articoli di giornale: segno di un’attenzione crescente. Ci sono due eurodeputati che sono stati interessati: dalla Sicilia Ignazio Corrao (Verdi), dal Piemonte Gianna Gancia (Lega) che ha affermato: «Ho contattato la Direzione Regional Regulatory Affairs Europe di “Bausch&Lomb” per trovare insieme una soluzione e superare le difficoltà. L’azienda ha dato la disponibilità ad attivare le opportune procedure richieste dal Ministero per fornire dispositivi non commercializzati in Europa. Seguirò personalmente gli sviluppi». A fine mese, come detto, la video-call che potrebbe spianare la strada a una soluzione.