Le hanno chiesto di ideare un progetto “circolare e sostenibile”. E lei ha scelto il velomobile: «Veicolo a propulsione umana, implementabile dalla “pedalata assistita”. Dopo il boom delle bici elettriche molti Paesi europei ne hanno sperimentato una crescente introduzione». A spiegarlo è l’ingegnera Chiara Gastaldi, ricercatrice del Politecnico di Torino. Il suo curriculum parla da solo: laureatasi nel 2013 in Ingegneria meccanica presso il Poli di Torino, presso il Poli di Milano (percorso di doppia laurea abbinato all’Alta Scuola Politecnica) e presso la University of Illinois di Chicago, dal 2018 è ricercatrice presso il Dipartimento di Ingegneria meccanica e aerospaziale (DIMEAS) del Politecnico di Torino presso il quale, nel 2021, ha ottenuto una “tenure track position”.
Il Politecnico di Torino è partner del MICS, ovvero “Made in Italy Circolare e Sostenibile” (un partenariato esteso, finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca grazie ai fondi UE), che fa parte dei progetti finanziati dal PNRR per «consentire una progettazione e una produzione del Made in Italy che sia circolare, autosufficiente, auto-rigenerativa, affidabile, sicura e sostenibile». All’ing. Gastaldi è stata offerta la possibilità di proporre un progetto di ricerca che avrebbe dovuto combinare tecniche di design circolare e sostenibile con l’impiego di materiali innovativi a basso impatto ambientale, la cui realizzazione sarebbe dovuta avvenire interamente in Italia.
«La mia scelta è subito ricaduta sul velomobile – racconta lei –. Oggi sono utilizzati per il turismo, per competizioni, per le cosiddette “green deliveries” e, in generale, per brevi distanze di viaggio. Hanno una maggiore comodità rispetto alle biciclette. I velomobili possono, infatti, ospitare più passeggeri, sono dotati di bagagliaio, e possono essere utilizzati quando le condizioni atmosferiche non sono ottimali grazie alla presenza di una carena». Non è la prima volta che lavora con questi mezzi: «Come gruppo di ricerca, abbiamo esperienza nel settore. A partire dal 2009 siamo stati referenti accademici per il team studentesco Policumbent, che progetta e realizza velomobili da turismo e da competizione: abbiamo raggiunto i 137 km/h con la sola forza delle gambe nella competizione World Human Powered Speed Challenge in Nevada. Il velomobile potrebbe facilitare la transizione ad una mobilità più sostenibile: pensiamo che, se correttamente progettato, questo veicolo potrebbe sostituire la “seconda macchina” per molte famiglie, utilizzabile per brevi tratti, sostenibile a livello ambientale ma anche economico». Il… “carburante” sono le gambe, non servono bollo né revisione.
Il team ha anche aperto un sondaggio on line: chi vuole rispondere, può farlo accedendo QUI. «Abbiamo preparato un questionario che ha lo scopo di raccogliere dati sugli spostamenti quotidiani e sulle necessità e preferenze di chi lo compila – spiega la Gastaldi –. E per questo chiediamo collaborazione a quanti leggono queste righe: potete dedicare qualche minuto per aiutarci a tracciare il progetto di un veicolo capace di coniugare con realismo esigenze di mobilità e rispetto per l’ambiente? Compilate il questionario. La compilazione richiede pochi minuti ed è anonima, ma per noi ha grande importanza. Per partire abbiamo bisogno di raccogliere indicazioni da persone di età diverse, che vivono in città o in piccoli centri e con diversificate necessità di spostamento. È un aiuto prezioso e sin d’ora ringrazio chi vorrà raccogliere il nostro invito a… pedalare insieme per nuove prospettive di mobilità».
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