PRIERO
(d.s.) – È previsto un altro incontro pubblico con la popolazione di Priero: giovedì 2 marzo nell’ex Confraternita, alle 20,30, si parlerà ancora dell’accoglienza di profughi in paese. Dopo una prima assemblea pubblica svoltasi la scorsa settimana ci sono stati cenni di protesta. «L’attenzione dei prieresi, negli ultimi giorni – spiega Daniele Vigliero ex sindaco e attualmente capo gruppo di minoranza – è focalizzata sulla materia dell’accoglienza migranti, dal momento in cui è stato appurato che, a seguito dell’ultimo Bando indetto dalla Prefettura di Cuneo, una delle società aggiudicatrici dello stesso, ha indicato la disponibilità di un immobile nel centro storico di Priero, destinato all’ospitalità degli stessi. Venerdì 15 febbraio si è tenuta un’assemblea pubblica, fortemente partecipata, durante la quale è stata illustrata la situazione in essere da parte del sindaco».
Intanto in Comune è giunta una lettera firmata da circa 140 persone che richiede “maggior dialogo e incontri collaborativi dove la popolazione che vive il paese possa esprimere la propria opinione e comprendere chiaramente le iniziative e intenzioni dell’Amministrazione”.
PRIOLA
(a.b.) – «Possiamo accogliergli oppure rifiutarci. Decidiamo insieme, valutando le conseguenze dell’una e dell’altra scelta. L’Amministrazione comunale non ha ancora assunto una posizione ufficiale in merito, solo dopo esserci confrontati con voi riferiremo al prefetto». Così il sindaco Luciano Sciandra, lunedì sera 27 febbraio insieme al vicesindaco Federico Guidi, rivolto ai concittadini riuniti nel palazzetto dello sport per parlare di migranti. Nei giorni scorsi, il prefetto ha incontrato i sindaci a cui ha anticipato che per l’area cebano-monregalese sono previsti altri 150 arrivi. «Potremo decidere – ha proseguito Sciandra – di accoglierli e gestirli in maniera autonoma, tramite il Comune. Il prefetto ha riferito che, sulla base di un accordo tra ANCI e Governo, in un Comune come Priola potrebbe essere destinato un numero di richiedenti asilo compreso tra le 6 e le otto persone».
Ulteriori particolari su L'Unione Monregalese del 1 marzo 2017