«La Casa della Piemontese perfeziona e completa la filiera della prima razza bovina autoctona italiana». Lo ha detto il ministro dell’agricoltura Maurizio Martina, inaugurando nella sede dell’Anaborapi a Carrù, la nuova struttura che racconta la storia e l’attualità zootecnica della Piemontese.
Alla festa di sabato 22 novembre – con una folla di circa 400 partecipanti – sono intervenute le massime autorità del settore, dal presidente nazionale Coldiretti Roberto Moncalvo all’assessore regionale all’agricoltura Giorgio Ferrero, presenti Albino Pistone presidente Anaborapi, Carlo Gabetti presidente Coalvi, Roberto Chialva presidente dell’associazione allevatori piemontesi e Marcello Gatto presidente della Coldiretti provinciale.
Ha sottolineato il ministro Martina prima del taglio del nastro: «Al di là del bellissimo aspetto architettonico, la Casa ha un cuore pulsante. E’ il cuore delle 4200 imprese e famiglie che allevano la Piemontese sul territorio, dando vita a una grande squadra che continua a produrre e fare risultati anche in questo momento non semplice».
«Questa esperienza unica in Italia – ha proseguito il ministro – è un luogo perfetto che sa coniugare tradizione e innovazione, dimostrando di saper guardare oltre i confini e ponendosi fin d’ora come esempio che farà scuola. Altre realtà allevatoriali avranno così un punto di riferimento per realizzare analoghe iniziative».
Sul piano generale, Martina ha messo in risalto il ruolo della zootecnia nell’ambito della nuova Pac. “Rimane il pilastro fondamentale per la crescita dell’economia agricola. E nella programmazione che arriva fino al 2020 vogliamo dare sviluppo alla zootecnia di montagna, in cui l’allevatore-agricoltore è anche un insostituibile presidio dell’ambiente e una difesa contro il dissesto idrogeologico».
Nel suo saluto, il presidente Anaborapi Pistone ha posto l’accento sulla valenza informativa che la Casa della Piemontese avrà da oggi in poi, rispetto a tutte le tipologie di visitatori: «Non solo il racconto di un prodotto e dei suoi collegamenti con il territorio, ma anche la presentazione dei moderni sistemi di produzione, dei sistemi di certificazione e della compatibilità ambientale della nostra produzione».
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