Chiusa l’inchiesta per la morte del cairese Paolo Ponzo. Il sostituto procuratore Chiara Maria Paolucci, a due anni esatti dalla scomparsa del calciatore, ha notificato l’avviso di conclusione indagini alle tre persone il cui nome era finito sul registro degli indagati. Si tratta di Antonio Ghilino, ideatore e direttore della “Maremontana”; Roberto Franchelli, organizzatore della manifestazione e responsabile del percorso, e il dottor Daniele Sciuto, che quel giorno era il responsabile dei soccorsi. Tutti e tre dovranno rispondere dell’accusa di omicidio colposo per la morte, avvenuta il 23 marzo del 2013, durante la corsa, di Ponzo. Secondo l’ipotesi dell’accusa, se i soccorsi fossero stati tempestivi, Paolo Ponzo, stroncato da un arresto cardiaco irreversibile provocato dallo stress fisico e dovuto alle condizioni meteo particolarmente avverse, poteva essere salvato. A causa di alcune lacune organizzative però – questa la tesi del pm Paolucci – quel giorno non fu possibile raggiungere in maniera tempestiva l’ex calciatore del Savona, che aveva accusato un malore lungo il percorso. Il pubblico ministero ipotizza che le squadre di soccorso non fossero organizzate per garantire una copertura lungo tutto il percorso della gara tanto che, secondo la ricostruzione della Procura, Ponzo non fu raggiunto dalla squadra con il medico, ma solo da personale paramedico. Il tratto finale della gara infatti era “scoperto” perché l’organizzazione aveva previsto che le squadre di soccorso di spostassero dopo il passaggio dell’ultimo concorrente. Ma le condizioni climatiche avverse di quel giorno crearono degli imprevisti: il percorso di gara fu ridotto, ma solo dopo che alcuni concorrenti, tra i quali Paolo Ponzo, erano già transitati per raggiungere il punto più alto.
Chiusa l’inchiesta per la morte di Paolo Ponzo
Il calciatore deceduto due anni fa durante la Maremontan