Una festa per il Teatro “Marenco” e per i suoi volontari, quella di sabato pomeriggio a Ceva, che ha voluto celebrare i 40 anni dalla ristrutturazione e riapertura della “Bomboniera”, attraverso la presentazione del libro “In prima fila”, scritto dalla giornalista Paola Scola. Sul palco, con l’autrice, proprio Dado Luciano: fu grazie al suo impegno ed alla sua dedizione se nel ‘75 si potè riaprire il Teatro. “Un pensiero al sindaco dell’epoca Stefano Prato – ha sottolineato Luciano –: senza di lui questa opera non sarebbe stata possibile. E a tutti i cittadini che finanziarono i lavori”. In platea fra il pubblico anche la vedova del sindaco Prato e presenti tutti i sindaci che da quegli anni ad oggi videro il “Marenco” trasformarsi e crescere. Intervenuti, tra gli altri, tanti attori e volontari del “Marenco”, Associazioni, molti cebani, autorità come il vice ministro, Enrico Costa, e il sindaco di Ceva, Alfredo Vizio, che è stato in passato un attore della Filodrammatica ed ha voluto rimarcare come il “Marenco” sia importante per Ceva.
“Il libro di Paola Scola – ha sottolineato Mario Barra, oggi presidente della Filodrammatica cebana – è un pieno di vita, di storia, di aneddoti del nostro Teatro, frutto di un lungo lavoro di ricerca. Il nostro Teatro oggi funziona anche perché c’è una Filodrammatica, attori dilettanti con la passione viva per il teatro, che svolgono tutte le mansioni possibili per il suo mantenimento. Il teatro vissuto da la vera forza di venire in teatro sia per recitare che per occuparsi delle pulizie”.
L’autrice Paola Scola: «Il libro è costruito sui racconti dei quattro direttori “storici” del “Marenco”: Riccardo Dado Luciano, Aldo Viora, Mario Barra e Manuel Alciati. Sono loro ad avermi fornito nomi, aneddoti, curiosità, testimonianze e ad aver pazientemente dialogato con me per ore. In parallelo, ho lavorato alla storia del teatro e a quella della Filodrammatica, strettamente intrecciate. Attenzione, però, che il libro non ha la pretesa di essere la storia del “Marenco”, perché già bene l’hanno fatta, negli anni ’90, Mario Robaldo e Dado Luciano. Mi propongo, invece, di fornire i passaggi salienti delle sue vicende, alcune curiosità, qualche “chicca” legata a ritagli di giornali dell’epoca o documenti dell’Archivio comunale cebano. Lo spazio maggiore, nelle mie intenzioni, è dedicato ai personaggi e alle persone. Perchè sono le loro storie ad aver creato la vera “Storia del Teatro”. Riscoprirle è stato entusiasmante, a tratti commovente».
Aldo Viora: “Il nostro Teatro è basato molto sul volontariato, e sono sempre molto preoccupato che gli equilibri siano fragili. La gestione della stagione si regge sul lavoro e l’impegno della Filodrammatica di Ceva e siamo probabilmente gli unici al mondo a fare in questo modo, che funziona, anche se è difficilissimo”.
L’autrice ha concluso: «C’è una frase che mi ha molto colpito detta dalla regista Fiorenza Brogi sul Teatro “Marenco”, ovvero “Spero che i cebani si rendano conto di quello che hanno”».
Manuel Alciati ha annunciato che a dicembre sarà pronta la commedia che la Filodrammatica del “Marenco” sta mettendo in scena in questi mesi: “Malavi ‘d fisime” tratto da “Il malato immaginario” di Molière, secondo un desiderio della compianta Lina Stringa; i registi Bob Marchesi e Fiorenza Brogi.
In festa per il teatro “Marenco”
Il libro di Paola Scola ”In prima fila” ripercorre una storia ricca di aneddoti, curiosità e testimonianze. Si ricordano i quarant’anni dalla riapertura