Hanno montato le casse, ballato e fatto festa, ovviamente senza autorizzazione. E ora sono tutti denunciati per occupazione abusiva e deturpamento di terreno pubblico.
È la conseguenza del rave party di Castelnuovo di Ceva, andato in scena la notte dello scorso 26 settembre. I Carabinieri hanno fermato i primi partecipanti in serata, attorno alle 21,30, a Priero: un furgone i cui occupanti – originari del milanese - riferivano ai militari di stare andando ad una festa privata in una località della zona. I militari hanno subito intuito cosa stava accadendo, e chiedevano immediato rinforzo: nei pressi dell’ingresso di una strada vicinale secondaria che conduce ad una cava dismessa, nel comune di Castelnuovo di Ceva, già si poteva vedere l’anomalo via vai di persone a piedi ed in auto.
Nel frattempo al “112” giungevano analoghe segnalazioni da parte di alcuni cittadini. I militari, appena riusciti a raggiungere la cava, notavano la presenza di un gruppo di un’ottantina di persone che ballavano nei pressi di un palco, un improvvisato bar/punto ristoro ed altre persone che stavano montando altra attrezzatura acustica ed ulteriori due palchi. Un rave party “in piena regola”: i carabinieri facevano scattare le procedure contenute nel protocollo stilato in materia dalla Prefettura di Cuneo e venivano fatti accorrere militari provenienti dalle varie Compagnie del Comando provinciale. Quasi un centinaio di militari sono stati impegnati sul posto.
I posti di blocco piazzati lungo la statale 28 hanno avuto l’immediato effetto di far fare “dietro front” a molte delle auto che stavano accorrendo sul posto. «A fronte del migliaio di persone che, a quanto abbiamo appurato, gli organizzatori si attendevano – spiega il comandante provinciale dei Carabinieri, il maggiore Nicola Ricchiuti –, si contavano nei fatti poco più di trecento persone, che peraltro nelle prime ore della mattinata successiva cominciavano a lasciare il sito. In esito alle attività investigative, siamo giunti alla certa identificazione degli organizzatori della manifestazione non autorizzata, quindici fra ragazzi e ragazze in età compresa fra i diciotto ed i trentadue anni provenienti da varie Regioni d’Italia: tre laziali, tre veneti, un bolognese, tre mantovani, tre torinesi e due savonesi. Al termine del Rave - finito intorno alle 20.00 circa di domenica 27 settembre - i militari procedevano al sequestro di tutta l’attrezzatura musicale nonché di quella usata per la somministrazione di cibi e bevande, ed anche dei sei furgoni usati per il trasporto della stessa. A carico dei quindici scattava la denuncia per occupazione e deturpamento di terreno nonché quella per aver organizzato manifestazione musicale non autorizzata in luogo pubblico – il terreno della cava è proprietà del comune di Castelnuovo di Ceva – con abusiva somministrazione di cibo e bevande alcoliche anche a minori. Venivano inoltre identificate ulteriori 240 persone certamente individuate come partecipanti al rave le quali, tutte, sono state deferite in stato di libertà per i reati di occupazione abusiva di terreno pubblico e deturpamento dello stesso. Molte di esse “vantavano” vari precedenti specifici in materia e la loro provenienza è stata accertata essere prevalentemente quella delle Regioni Piemonte, Liguria, Veneto e Lombardia, si contano anche sedici stranieri maggiorenni e due minorenni; una dozzina il totale dei minorenni denunciati. Sono in corso ulteriori accertamenti per verificare eventuali corrispondenze e corresponsabilità dei soggetti individuati come organizzatori di questo rave con quello occorso in Lesegno nell’agosto di due anni orsono».