Il “boss” di DYLAN DOG a Mondovì: «I segreti di un fumetto che ha successo da 30 anni»

Se Tiziano Sclavi è il papà di Dylan Dog, lui ne è senza dubbio il “capo”: Roberto Recchioni.

Se Tiziano Sclavi è il papà di Dylan Dog, lui ne è senza dubbio il “capo”. Roberto Recchioni è il curatore della collana che porta il nome del detective horror più famoso di Italia. Ma non solo: disegnatore e sceneggiatore, ha lavorato a “Diabolik”, “Tex”, ha scritto serie TV e di recente ha dato alle stampe il suo primo romanzo “YA - La Battaglia di Campocarne”, un fantasy che segna il suo esordio nella narrativa.

E martedì il “capo” di Dylan Dog era a Mondovì. Ha parlato davanti alle classi del “Govone”, nell’ambito del progetto “Adotta uno scrittore” del Salone del Libro, a cui aderiscono i Licei di Piazza. Dylan Dog non è soltanto un personaggio in bianco-nero: è un mito, quasi un culto. Un fumetto che la “Bonelli” mette in edicola da 30 anni, dal 1986. Come fa un fumetto a resistere così tanto? «Dylan Dog resiste – ci dice Roberto – perché ha saputo diventare un fumetto di riferimento negli anni 90. Ha raggiunto tirature importanti, in Italia è il più diffuso dopo Tex».

Un fumetto che sembra fanta-horror, ma in realtà è attuale e molto spesso assai reale. Eppure è ambientato in Inghilterra: questo è uno dei segreti del suo successo, il fatto di raccontarci “da fuori”? «Quella di Dylan non è un’Inghilterra “vera” – dice Recchioni –: siamo a Londra, ma è una Londra in cui la gente al ristorante ordina gli spaghetti alla puttanesca. Tiziano Sclavi l’ha ideata senza nemmeno essere mai stato in Inghilterra».

Oggi come se la cava il fumetto “vero”, quello di carta e inchiostro, nell’era del web comic? «La crisi del settore non esiste: chi dice che c’è, mente. Il fumetto sta crescendo, io sono in questo ramo da anni e non ricordo un periodo così favorevole come questo. La gente compra e legge, il fumetto si è spostato dall’edicola alla libreria. Un artista come Zerocalcare, nato sul web, oggi è diventato un autore da best seller: il suo ultimo libro ha tirato 100 mila copie». Quale consiglio a un giovane esordiente? «Il fumetto deve essere la vostra ossessione. Chi ha raggiunto i risultati ce l’ha fatta perché ha investito tutto in questo settore».

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