Profughi: a Ormea ripuliscono i castagneti, a Roccavignale tinteggiano i muragioni

Progetti che coinvolgono i migranti.

ROCCAVIGNALE
Stanno proseguendo a pieno ritmo i lavori, affidati ai migranti accolti in paese, di verniciatura dei muraglioni lungo le strade di Roccavignale. «Un intervento che, oltre a impiegare i migranti in lavori utili alla comunità, ci permette di conferire alle pareti grigie un’estetica più piacevole – spiega il sindaco Amedeo Fracchia –: i muraglioni vengono pitturati con colore marrone. Siamo già intervenuti sulla strada su Case Facelli e abbiamo già ultimato il tratto da Valzemola a Millesimo». In alcuni casi, la vernice è comprata dai privati proprietari dei muraglioni, in altri casi la fornisce il Comune e in altri ancora è donata dalla cooperativa che gestisce i migranti. «I lavori ora stanno proseguendo su Sogli».

ORMEA
Durante il Consiglio comunale dell’11 ottobre è stata approvata la convenzione tra Comune, Ipab Casa di riposo “Renzo Merlino” e la Scuola forestale di Ormea sul progetto “Nuove radici” per l’impiego dei migranti accolti in paese nella pulizia dei castagneti abbandonati e nella raccolta delle castagne. Il gruppo di opposizione “Ormea obiettivo paese”, che ha votato contrario, fa sapere: «Un’iniziativa con cui si vuole ulteriormente rafforzare l’integrazione inserendo i profughi nel contesto del territorio e della popolazione ormesee. Alcuni punti lasciano l’amaro in bocca. Ben consapevoli che stiamo trattando un tema delicato, che coinvolge ragazzi disagiati con svariate problematiche e bisognosi di solidarietà, lontani dalla nostra mente pensieri di razzismo ed egoismo, evidenziamo però un eccesso di aiuti, sia dal punto di vista economico che lavorativo». E ancora: «se anche i ragazzi italiani disagiati potessero avere la possibilità di trovare vitto e alloggio pagato (compresi alcuni accessori tipo wi-fi telefonino ecc), corsi gratuiti per la formazione al lavoro, un aiutino all’inserimento e la possibilità di avere piccoli introiti, di certo la fuga all’estero non ci sarebbe. Meditate cittadini italiani, meditate ormeesi». «La gestione nazionale dei migranti suscita in tanti dubbi e perplessità – replica il sindaco Giorgio Ferraris – ed è anche legittimo fare raffronti con gli italiani in difficoltà. Ma l’Amministrazione comunale, in questo, nulla può: le condizioni di accoglienza sono determinate a livello nazionale, su accordi con l’Unione Europea. Noi abbiamo deciso di fare fronte all’emergenza nel modo più utile per la comunità e anche per i migranti». «Abbiamo affidato a loro lavori che da noi sono abbandonati perché di scarsa redditività – aggiunge Ferraris –, operazione che ci ha permesso di impiegarli e a favore della comunità. Abbiamo già ricevuto richieste anche per il ripristino di muri a secco. L’intenzione è fare una cooperativa, di cui faranno parte i migranti e chiunque, di Ormea e oltre, voglia unirsi e sia disponibile a lavorare a queste condizioni». Un progetto che ha stuzzicato l’interesse di altri Comuni: «Decine gli amministratori che ci chiedono informazioni, ritenendolo modello positivo di accoglienza».

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