Mondovì: non passa la proposta sullo Ius Soli

Respinta la proposta di Stefano Tarolli. Il sindaco: «E' una battaglia politica nazionale, non c'entra niente con l'amministrazione». Anche MoMo si astiene.

Non passa, in Comune a Mondovì, la proposta di Tarolli di esprimersi sullo Ius Soli. Una posizione più “neutrale” che “contraria”, ben sintetizzata dalle parole del sindaco Paolo Adriano: «Si tratta di una battaglia politica nazionale, uno scontro fra i partiti, in cui è giusto non immischiarsi, soprattutto in prossimità delle elezioni».

La discussione è andata in scena durante il Consiglio comunale di martedì 28 novembre. La proposta di Stefano Tarolli, consigliere di minoranza del centrosinistra, era per metà simbolica: un impegno a fare un passo (anche in senso politico, ma anche “umanitario”) ufficiale verso l'integrazione promuovendo iniziative ufficiali di formazione culturale sul tema dell'acquisizione della cittadinanza italiana. Comprese sinergie con le scuole, incontri con la popolazione, una “giornata della cittadinanza” da istituire pubblicamente.

«C'è un'evidente inadeguatezza normativa statale rispetto all’attuale contesto – ha detto Tarolli -, che vede una presenza straniera in Italia notevolmente mutata dagli anni ’90 ad oggi, per quantità e caratteristiche, in particolare per quanto riguarda la presenza di minori. E, tra essi, di minori che nascono e crescono in Italia e che, spesso, subiscono conseguenze negative nell’ambito del loro percorso di inclusione e integrazione sociale». «Una scelta culturale e umanitaria - ha aggiunto il collega Paolo Magnino -.Non possiamo continuare a vivere in roccaforti, con muri che ci separano dagli "stranieri"».

Nettamente contrario Guido Tealdi, consigliere di minoranza della Lega: «La cittadinanza non si può concedere a chiunque – ha detto -. L'integrazione deve essere un percorso lungo: l'Italia è il Paese che ne concede di più, non va bene. Sono contrario a questa legge, quindi non approverò questo ordine del giorno». Laura Barello: «Ho firmato questa proposta di odg solo per consentire ai colleghi Tarolli e Magnino di portarlo all'attenzione del consiglio. Ma su questo punto, mi asterrò». Anche Luciano D'Agostino ha annunciato un voto di astensione.

Scettico il consigliere di maggioranza Tancredi Bruno Di Clarafond (ex prefetto), che ha contestato anche l'impianto normativo e legislativo che sta alla base della proposta. Mario Bovetti poi è andato a fondo sul punto politico: «Lo Ius Soli è un tema moderno, a cui sicuramente si approderà con buona pace della Lega. Ma non è questo il momento di fare questo passo: prima va risolta la grande questione dell'immigrazione. Inoltre è una battaglia politica nazionale, che sta a cuore soprattutto a qualche partito: a pochi mesi dalle elezioni. Non è una questione amministrativa». E aggiunge: «Se ne è parlato a lungo e ampiamente: credo che Tarolli abbia già ottenuto una bella vittoria».

Maria Cristina Gasco, di “Mondovì in Movimento” (nato come “centrosinistra civico”), fa un po' caso a sé - afferma di essere concorde con la questione di fondo, ma di astenersi perché (letterale): «Questo voto vale solo a evidenziare le diverse posizioni sul tema dello “Ius Soli”, senza prevedere particolari impegni in ambito amministrativo che possano realisticamente agevolare o accelerare l’approvazione della riforma». Spiega: «Mondovì in Movimento è nato per superare le logiche politiche e partitiche nazionali. La nostra opinione è da tutti facilmente prevedibile, visto che i temi dell’accoglienza, dell’integrazione e dell’inclusione sono da sempre capisaldi dell’azione di Mondovì in Movimento, ma non riteniamo di doverla esplicitare in Consiglio comunale e pertanto mi astengo dal voto sull’ordine del giorno.  Non riteniamo di dover prendere posizioni su questioni politiche che esulano la competenza amministrativa del Comune, come recita il regolamento del Consiglio comunale descrivendo le finalità degli Ordini del giorno. Gli Ordini del Giorno che abbiamo votato nel recente passato prevedevano un coinvolgimento diretto e sostanziale dell’amministrazione comunale; come l’istituzione del registro per la raccolta delle dichiarazioni anticipate di trattamento, il cosiddetto “testamento biologico”, e l’adesione all’associazione dei Comuni Virtuosi, che prevede l’attuazione di progetti concreti legati alla gestione del territorio, all’efficienza e al risparmio energetico, a nuovi stili di vita e alla partecipazione attiva dei cittadini. In questo caso il voto vale solo a evidenziare le diverse posizioni sul tema dello “Ius Soli”, senza prevedere particolari impegni in ambito amministrativo che possano realisticamente agevolare o accelerare l’approvazione della riforma». 

Ed è la posizione su cui si è delineato alla fine anche il sindaco Paolo Adriano.

La proposta viene bocciata con 8 voti contrari (Bovetti, Mansuino, Aimo, Boetti, Marini, Ippoliti, Bruno Di Clarafond e Tealdi).

La replica di Tarolli è contro l'ex "collega" di MoMo: «Penso che Mondovì in Movimento, che ha fatto dell'integrazione uno dei suoi punti qualificanti, abbia un po' cambiato pelle. Ha... dismesso i sandali e ha indossato dei comodi mocassini, belli e luccicanti».

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