Ci si aspettava che, dopo sei anni, sarebbe finito il processo per la morte del diciannovenne Alberto Rivarossa, in seguito ad un incidente stradale. Invece il giudice Marco Toscano, anziché pronunciare sentenza, ha deciso di far eseguire una nuova perizia per chiarire se lo scontro dell’auto contro l’albero fosse davvero evitabile. Il consulente d’ufficio verrà incaricato all’udienza del 22 giugno. Era il 2 maggio 2012 quando Rivarossa ebbe un grave incidente sulla Fondovalle Tanaro mentre tornava a casa, a San Michele M.vì. La Procura ritenne responsabili per omicidio colposo quattro persone per cui ieri il pm, Alessandro Bombardiere, ha chiesto la condanna a 8 mesi. Tutti all’epoca dell’incidente ricoprivano in Provincia incarichi legati alla manutenzione della provinciale 12 tra Lesegno e Niella Tanaro. Sono Enzo Novello, direttore della direzione Mobilità e Infrastrutture della Provincia di Cuneo, Giuseppe Giamello, dirigente per l’asse Alba-Mondovì, Marco Rovere, responsabile del reparto viabilità di Mondovì, e Guido Stefano Pione, capo cantoniere addetto alla manutenzione del tratto di strada. Sono difesi dagli avvocati Roberto Ponzio, Stefano Barzelloni e Paolo Adriano.
Alberto Rivarossa: ancora una perizia per la morte del 19enne
All’udienza di martedì presentata la richiesta di una nuova perizia. Imputati quattro dipendenti della “Provincia”