Il 10 settembre si torna a scuola, e per l’Alberghiero non è cambiato nulla. Sul futuro del “Giolitti”, danneggiato dalla frana del 29 dicembre 2017, ci sono le stesse incertezze di nove mesi fa. Si sa però che fino a gennaio la vecchia sede potrebbe essere ancora inutilizzabile e che, da settembre, le nuove prime classi cominceranno a fare lezioni nelle ex scuole Elementari di piazza D’Armi. Inoltre, mercoledì si svolgerà un nuovo incontro fra Comune e Provincia di Cuneo, per fare il punto della situazione: una riunione informale, propedeutica al tavolo di confronto regionale che si riunirà nelle prossime settimane
«IN NOVE MESI SOLO ANNUNCI O IPOTESI: E LE SOLUZIONI?»
A esternare tutta la sua delusione sul tema ci ha pensato, questa settimana, Carlo Rinaldi, presidente uscente del Consiglio di Istituto del “Giolitti”. Ha terminato il suo mandato con una lettera decisamente dura: «In questi nove mesi ci infatti aspettati di veder definito un progetto chiaro e concreto, di prospettiva – scrive –. Invece la situazione rimane di emergenza. Ho assistito a parole, promesse e idee, che apparivano sin da subito poco chiare e incerte, e che oggi possono a ragion veduta essere ritenuti solo annunci o mere ipotesi. Provincia e Comune si sono incontrati e confrontati, dimostrando una attenzione dovuta ma che ad oggi non ha prodotto alcun tipo di risultato. Io stesso ho avuto l’opportunità di partecipare ad alcuni incontri, ma la percezione che ne ho tratto è stata di pensieri e progetti confusi. Il progetto di una nuova scuola non ha ricevuto il finanziamento della Regione, il Michelotti è un’ipotesi tramontata in poche settimane, mentre i 4,7 milioni di euro che sono stati annunciati e che Provincia e Regione si sono impegnati a mettere a disposizione non mi risultano essere presenti nei bilanci». Un “j’accuse” nettissimo, che si conclude così: «Quella che ormai sembra essere una certezza è che l’Alberghiero non avrà mai una sede unitaria, anche in prospettiva futura, ma che continuerà a vivacchiare nella sede storica “amputata” di una parte e che, forse, verrà parzialmente ricollocato nel Baruffi. Non mi pare una soluzione lungimirante che un amministratore pubblico dovrebbe perseguire. Sono deluso, come cittadino, come genitore, come imprenditore e come ex presidente».