Bocche cucite da entrambe le parti, sull'incontro di stamattina fra il Comune di Mondovì e i proprietari dell'ex pastificio monregalese. Ma qualcosa deve essere scattato se, in giornata, il cartello "vendesi" comparso la scorsa settimana, è stato staccato dal cancello dell'ex "Gazzola".
«Un incontro puramente interlocutorio», è l'unica dichiarazione del sindaco Paolo Adriano. Al tavolo, oltre al sindaco, gli assessori Carboni (Urbanistica) e Robaldo (Sport), oltre al tecnico comunale arch. Meineri. All'altro capo del tavolo c'era Alberto Poiatti, l'imprenditore siciliano che nel 2015 ha acquistato l'ex pastificio fallito, con la moglie.
Il cartello “vendesi” era comparso la scorsa settimana, sui cancelli di via Cuneo. Era dunque calato il sipario sul sogno della riapertura dell’ex “Gazzola”? Una fabbrica iconica per la città, passata dalla gestione della famiglia monregalese al marchio “Monte Regale”, poi “Sì Pasta” e infine acquisita dall’imprenditore siciliano Alberto Poiatti che ora la sta vendendo. L’agenzia immobiliare incaricata è la “Rinaldo Muratore” di Mondovì: «Confermo che il sito del pastificio è in vendita – ci dice Fabrizio Muratore, titolare –. Pochi giorni fa il proprietario, il signor Alberto Poiatti, ha incaricato la nostra agenzia immobiliare, la più storica di Mondovì, di mettere in vendita la totalità del sito industriale, per venderlo in blocco o frazionato. Non posso aggiungere altro». Poiatti comprò il pastificio nel 2015. Per molti mesi la città e il Comune si chiesero che cosa volesse fare il nuovo proprietario di quel sito. Poi, in una serie di incontri nel 2016, l’imprenditore chiese informazioni sulla futura variante urbanistica al Piano regolatore, senza sbilanciarsi sul futuro produttivo e senza mostrare un piano aziendale. La vecchia centralina termoelettrica “Fenice” venne smantellata e portata via. L’anno scorso l’ex assessore Emanuele Rossi annunciò che Poiatti aveva confermato l’interesse a riaprire lo stabilimento con una linea produttiva e con l’impiego di 15-20 persone. Ma quando qualcuno vide gli operai smontare e portare via i macchinari della fabbrica, si cominciò a temere che si stava per scrivere l’ultimo capitolo. Quella fu l’ultima volta che si parlò dell’ex pastificio, fino a oggi.
Ora, però, quel cartello è sparito. Che è successo? Sicuramente il Comune avrà presentato a Poiatti alcune possibili soluzioni per il sito industriale. Dal punto di vista urbanistico, quell'area è interamente classificato come area produttiva. Comprende i capannoni, i magazzini, l’area del vecchio “gazzolone” e la palazzina uffici (asservita al sito produttivo). C’era chi vociferava di un possibile cambio di destinazione d’uso da inserire nella variante al Piano regolatore su cui il Comune sta lavorando.
Perché la presenza dell'assessore allo Sport al tavolo? Non è un caso. Proprio in questi giorni sta tornando a galla un’ipotesi (che, non troppo tempo fa, “L’Unione Monregalese” aveva toccato durante un’inchiesta sul tema delle palestre), ovvero: riconvertire il “Gazzolone”, la grande fabbrica sul retro del sito industriale, in Palasport. Alcune società sportive hanno già toccato il tema, e non è detto che il Comune non decida di perseguirla.