Ci sono annunci usati esclusivamente a fini politici, altri si rivelano solo boutade giornalistiche, ma molto spesso ci sono progetti che non finiscono nel dimenticatoio e vanno avanti sottotraccia, in attesa di riemergere con chiarezza. Stiamo parlando del futuro del “Gazzolone”, ma non solo. Come già anticipato su queste colonne l’Amministrazione comunale di Mondovì sta lavorando ad un disegno molto più ampio che coinvolge tutta l’area del pastificio ex-Gazzola di via Cuneo.
La partita tra Comune e proprietà
Far ripartire il sito produttivo ad uso industriale al momento è un’ipotesi molto lontana. Ed ecco allora un nuovo schema su cui ragionare: l’area del mastodontico capannone può diventare a vocazione ludico-sportiva-ricreativa (palazzetto dello sport per la Serie A, palestra di arrampica, area congressi e altro) e il resto dello stabilimento andrebbe a “trasformarsi” in superficie commerciale e residenziale. Il tutto sfruttando la “finestra” del Piano regolatore da aggiornare. Un intreccio con protagonisti il Comune di Mondovì e Pasta Poiatti, proprietaria del sito. Non ci sono ancora documenti “nero su bianco”, ma ad oggi tutti i segnali portano a dire che l’Amministrazione comunale e la Poiatti siano fortemente interessate ad andare avanti su questa strada. Un accordo in “pareggio” (o quasi) per accontentare le esigente di entrambi gli attori in gioco
Quello ipotizzato è un progetto a lungo termine e i risvolti sportivi sono solo una parte del tutto. Si andrebbe, infatti, a programmare una completa riqualificazione, a fini urbanistici ma anche sociali, di una vasta zona di via Cuneo. Il tutto, eventualmente, dovrà essere discusso nelle apposite sedi amministrative ed anche (come stabilisce la nuova legge regionale sul riuso) con la comunità del rione. Difficile, anche di questi tempi, che nasca un movimento “no palazzetto”, ma è auspicabile che per un intervento di questa portata si arrivi alla massima condivisione possibile. E il “Pala Manera”? al momento ha troppi problemi e lacune perché se lo possa accollare in toto il Comune di Mondovì, anche se il dialogo con la Provincia resta aperto.