La chiesetta di San Rocco, a Niella Tanaro, resterà illuminata tutte le notti, come segno di speranza al tempo del virus. Perché San Rocco, oltre a essere il santo dei panettieri, per questo oggetto di particolare devozione a Niella, è anche il santo che protegge dalle epidemie. La chiesetta era già stata illuminata tutte le notti durante l’epidemia di peste del 1800. A raccontare il particolare legame tra questo santo e il paese di Niella è Carla Brossesco, vicepresidente dell’Associazione “S. Rocco NT”.
La particolare devozione dei panatè italo-francesi per san Rocco
«La storia di San Rocco racconta che lui, malato di peste, fu salvato da un cane che gli portava del pane tutti i giorni – ci racconta, da Nizza, Carla –: è quindi il santo dei panettieri, ma soprattutto il santo che protegge dalle brutte malattie. Da sempre Niella è particolarmente legata alla sua devozione, grazie ai panatè che esportarono in Francia quest’arte, e che ogni anno al 16 agosto tornavano a Niella per festeggiare San Rocco». Proprio per valorizzare la piccola cappella, e risolvere i problemi che i lavori alla vicina fondovalle hanno causato alla struttura, nel 2017 è nata l’Associazione, con l’intento di trovare fondi. «Siamo in dodici al momento, e abbiamo già ottenuto il comodato d’uso dalla Curia – continua Carla –. Avevamo anche organizzato, per il primo maggio, una camminata insieme all’Associazione Landandé verso San Rocco, accompagnati dai cani. I panatè, che vivevano tra Francia e Italia, univano le tradizioni di entrambi i paesi, e qui il primo maggio si usa donare il mughetto come segno di buon augurio». La camminata del primo maggio sarà ovviamente annullata, ma l’Associazione ha pensato di far sentire la vicinanza di San Rocco ai niellesi anche, e soprattutto, in questo periodo di emergenza sanitaria. «Il 17 è stata montata questa luce che funziona grazie a pannelli fotovoltaici. Accesa, disegna sulla facciata quelle che sembrano due grandi ali – spiega –. Speriamo che questo rincuori gli abitanti di Niella e anche delle altre vallate. Un tempo, le chiese o le cappelle dedicate a questo santo venivano sempre costruite all’inizio o alla fine dei paesi, per impedire alle malattie di entrare. Quando ancora si lavorava nei campi, i contadini che uscivano la mattina presto si fermavano sempre a pregare in questa cappella». «Voglio ringraziare la signora Brassesco dell’Associazione S. Rocco e tutti i componenti del gruppo per questo gesto di speranza – commenta il sindaco Gian Mario Mina –. La chiesetta resterà accesa tutte le notti, e per questo ringrazio anche Borio elettricità. Rimarrà accesa finché questo tempo di emergenza legato alla pandemia di Coronavirus non sarà finito».