LA RUBRICA CHE ABBAIA / Quello giusto per me

A cura di GEA ODV

In questi giorni di pausa forzata abbiamo pensato di rivolgerci a chi ha intenzione di adottare un cane per iniziare, ad emergenza finita, una nuova avventura di convivenza e rispetto. Prima di arrivare in canile è corretto farsi alcune domande in modo da scegliere il cane che renderemo e che ci renderà felici. Consideriamo allora tre parametri.
1) ETÀ: il cucciolo a tutti i costi non è una buona idea, non è un foglio bianco su cui disegnare il cane che vorremmo ma un essere con delle predisposizioni genetiche ed esperienziali che si manifesteranno col tempo, un cane adulto invece è un cane fatto, così è e così sarà e se il suo modo di essere è ciò che state cercando non perdete l’occasione di portarvelo a casa. Inoltre c’è anche la possibilità di innamorarsi di un vecchietto, non abbiate paura, la soddisfazione di avergli fatto trascorrere i suoi ultimi anni in una casa protetto e accudito non ha prezzo.
2) TAGLIA: i cani sono animali sociali, in casa non hanno bisogno di molto spazio ma solo di sentirsi parte di un gruppo partecipando alle attività famigliari: gioco, esplorazione e socializzazione sono tutte attività che fanno in passeggiata (cani grandi e piccoli), in casa dormono, mangiano e ci osservano e per fare questo non serve vivere in una reggia! Un cane felice è un cane che condivide delle attività con il suo amico umano, un cane lasciato solo in giardino è un cane triste e non appagato, quindi la taglia non è proporzionale alle dimensioni dell’appartamento. Abbiamo visto alani felici su un divano a due piazze e volpini tristi in giardini immensi.
3) La RAZZA del cane è un altro aspetto da tenere in considerazione e, anche se meticcio, non sarà difficile capire quali illustri progenitori l’hanno generato e quindi condizionato. L’operosità dell’essere umano attraverso una lunghissima selezione ha modificato quello che era il nipote del lupo creando animali spesso molto diversi come aspetto ma anche come bisogni, motivazioni e desideri. Insomma quello che dobbiamo chiederci è: le attività che rendono felice un segugio sono le stesse che rendono soddisfatto un dogo argentino? La risposta è chiaramente no ed è per questo che prima di scegliere il vostro amico a quattro zampe dovrete valutare quali specifiche caratteristiche si adattano maggiormente al vostro stile di vita. Un lagotto, ad esempio, è un cane con un senso olfattivo spiccato ma con un bassissimo istinto predatorio e questo può renderlo un fuggiasco ed un esploratore ma raramente potrà accadere che torni con una gallina uccisa nel pollaio del vicino. Il piccolo bassotto sappiate che non è un cane da salotto ma un essere che ama movimento e azione, con uno spiccato senso di proprietà: “ciò che è mio è mio e lo è anche ciò che è tuo” sembra pensare il ladruncolo spesso intollerante anche alla visita di estranei nel suo territorio. Insomma non scegliete un cane per l’aspetto ma venite a trovarci in canile (www.geassociazione.eu) e lasciatevi consigliare, perché chi ben inizia…

Per GEA ODV - Anghilante Estelo operatrice in zooantropologia

Nella foto, Til ospite del canile rifugio 281 di San Michele Mondovì 

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