Organizzo un torneo sportivo, mi costruiscono una centrale idroelettrica in giardino, preparo un menù rigorosamente a dieta mediterranea, faccio lo Youtuber, voglio una Carrù eco-sostenibile, anzi creo un reality. Oppure sono il presidente del Consiglio e il nuovo ministro dell’istruzione nella “Scuola che vorrei”. L’hanno chiamata “tesina” per semplificare, ma in realtà gli “elaborati” che tutti i ragazzi in procinto di uscire dalla Terza media stanno producendo, nel loro inedito esame di questo ancora più inedito 2020, hanno un’accezione molto ampia. E le Scuole medie di Carrù mettono in atto tutta la loro vocazione dinamica e innovativa. Almeno qui, sgombriamo il campo dai luoghi comuni e dimenticatevi la “tesina” fatta di fogli fitti fitti, di copia-incolla a cooperazione famigliare e collegamenti iper-forzati tra materie. I ragazzi dell’“Oderda-Perotti” hanno ricevuto nei giorni scorsi un elenco di trenta proposte di “compiti di realtà” tra cui scegliere.
«Vogliamo che sia un lavoro originale, che esprima al massimo le attitudini dell’alunno», spiega la dirigente scolastica Maria Paolo Longo. «Per questo ogni studente è affiancato da un prof-tutor, il suo compito non è “vigilare”, ma fare da stimolo, guidare, consigliare e prevenire gli errori. Non è richiesto specificatamente nell’ordinanza, ma ci sembrava importante in questo periodo particolare». L’innovazione, come visto in apertura, non manca. Si può scegliere di montare e produrre un video tutorial a scelta, progettare una casa, riscuotere le coscienze sull’importanza dell’acqua e dell’ambiente da preservare, cucinare o postare uno spot sui tuoi “luoghi del cuore”. «Non è un colloquio d’esame, – specifica la dirigente Longo – l’alunno si collegherà da casa con tutto il Consiglio di classe. Ci potranno essere domande di chiarimento sulla presentazione, non di altro tipo. La valutazione finale tiene conto del percorso di questi tre anni, dell’ultima parte di didattica a distanza e dell’elaborato. Ma non sono voti singoli tra cui stilare una media, si arriverà a un ragionamento complessivo».
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«Molti hanno dato il massimo»
«Diventa comunque molto complesso valutare quest’ultimo periodo. Bisogna tenere conto dei problemi di collegamento, delle casistiche in casa (dove magari entrambi i genitori erano costretti allo smart working). Molte famiglie hanno dato il massimo e sono orgogliosa di tutto il lavoro fatto dagli insegnanti. La valutazione assumerà valore più sotto l’aspetto della partecipazione e dell’impegno dimostrati dai ragazzi. Nella scuola del futuro? Questo tempo, pur nel dolore, rappresenta un’opportunità fruttuosa. Faccio un esempio: erano ormai da anni che si insisteva nell’uso della tecnologia didattica, ed ecco il cambiamento epocale nel giro di due mesi. In tanti sono diventati capaci di cose che non avrebbero mai immaginato prima».
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