A meno di 24 ore dal via la riapertura degli impianti sciistici, e il futuro delle stazioni, tornano a rischio. A domanda del ministro Speranza il Comitato tecnico scientifico ha risposto che non ci sono più condizioni per riaprire sci e passa la palla politica. «Alla luce delle mutate condizioni epidemiologiche dovute alla diffusa circolazione delle varianti virali del virus, allo stato attuale non appaiono sussistenti le condizioni per ulteriori rilasci delle misure contenitive attuali, incluse quelle previste per il settore sciistico amatoriale». Il ministro speranza Speranza aveva chiesto di «rivalutare la sussistenza dei presupposti per la riapertura» dello sci, ed Cts ha inoltre rimandato «al decisore politico la valutazione relativa all’adozione di eventuali misure più rigorose».
Negativo anche il parere di Walter Ricciardi, consigliere del ministero: «In questo momento le attività che comportino assembramenti non sono compatibili con il contrasto alla pandemia da Covid-19 in Italia ed gli impianti da sci rientrano in tali attività. Non andrebbero riaperti. Non dimentichiamo - ha sottolineato Ricciardi - che la variante inglese è giunta in Europa proprio "passando" dagli impianti di risalita in Svizzera».
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