Liscio al cinema: Da Amarcord al valzer del pesce freccia

Quando si parla di Romagna è immediato ricondurla al Liscio, ed è altrettanto logico pensare a Federico Fellini come narratore perfetto per descrivere quella parte d’Italia. Eppure il regista riminese non ha mai filmato una singola scena nella terra natia, seppure sia stata frequente oggetto delle sue ambientazioni, nè il liscio è mai stato al centro delle sue pellicole. Le origini pero ognuno se le porta con sè, anche se si emigra fin da giovani. Fellini si trasferì a Roma molto presto, portandosi appresso un bagaglio di ricordi d’infanzia: personaggi e parlate, storie che trasudano vita di paese in un ritratto del Novecento nazionale. Il liscio aleggia sui ricordi per definizione di Am-Arcord, quando la gente si domandava al termine di una giornata faticosa: “Cosa c’è da fare questa sera in paese?”. “Trovando come risposta “C’è l’orchestra del Liscio”. La Riviera in inverno è di proprietà di chi ci vive. Assenti i vacanzieri, l’intrattenimento passa dal cinematografo e dal transito del Rex, e naturalmente dalle danze in balera: momento di aggregazione per eccellenza e ulteriore occasione per I vitelloni di perdere tempo. Per le orchestre invece è uno suonare incessante in un peregrinare continuo, ma sempre entro certi confini. Dove i musicisti, meno vagabondi dei saltimbanchi e circensi omaggiati dal regista, non sono meno amati. Quella natura itinerante ma legata alla propria terra è celebrata anche da Kusturica, il cui cinema permette alla musica popolare di esprimersi appieno: attraverso le esecuzioni del fedele Bregovic, e i canti divenuti inni di una nazione, la Jugoslavia, disgregatasi sotto gli occhi di tutti. Costretta a ballare “sotto terra” mentre tutto fuori cambia. Riemersa poi in un’Europa che ora la chiama Serbia. La carovana dei gitani prende le vie del vecchio continente, quando quella di Kusturica raggiunge quello nuovo, carica di canti e sogni. Il suo film americano e il “Valzer del Pesce Freccia”, rinominato dall’inglese “Arizona Dream”, richiamo al Sogno americano. L’altro termine “Valzer” e il segno del legame con le terre natie, dove quel sogno parti.

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