Dadone: «Mi date della drogata? Perché non facciamo tutti un test antidroga?»

fabiana dadone dimissioni di maio

«Invito i parlamentari che mi hanno attaccata a fare con me un test antidroga: chi ci sta?». Proposta clamorosa lanciata dal ministro Fabiana Dadone in diretta a “Un giorno da pecora”, Radio 1, intervistata da Geppi Cucciari e Giorgio Lauro. Accade in radio dopo che, nei giorni precedenti, la Dadone aveva dovuto fare i conti con asprissime critiche per la delega conferitale da Draghi sulla lotta alla droga. Una delega che aveva suscitato forti reazioni da vari partiti di Destra: perché la Dadone si è da sempre schierata su posizioni anti-proibizioniste firmando, anni fa, una proposta di legge sulla regolamentazione della cannabis. Sono piovute critiche da Forza Italia, da Fratelli di Italia con in testa la leader Giorgia Meloni, e una velata frecciata da Matteo Salvini.

La ministra ha aspettato quasi due settimane per replicare. Poi, in diretta, prima ha chiarito la sua posizione («Prima di entrare nel dibattito sulla liberalizzazione, che non considero prioritario, auspicherei un dibattito sul tema dell’uso terapeutico della cannabis») e poi ha fatto la sua uscita: «Sono rimasta un po’ delusa dalle argomentazioni e dagli attacchi – ha detto –. In pratica hanno dato l’immagine al Paese che io sono una che fa uso di sostanze. Allora rispondo così: se davvero si sta dicendo che quella delega non va affidata a me perché sono un cattivo modello, invito tutti i colleghi che mi hanno attaccata a farsi con me un test antidroga. Sarebbe un bel messaggio ai ragazzi quello di dimostrare che il Parlamento è coeso e, carte alla mano, non fa uso di droghe». Lauro, a quel punto, l’ha incalzata: «Ma lei davvero non si mai neppure fumata una canna, quando aveva 20 anni?». La Dadone glissa: «Sarebbe come chiedermi, dal momento che abbiamo fatto una battaglia sul sistema bancario, se ho mai rapinato una banca».
La proposta è immediatamente stata enfatizzata dai 5 Stelle piemontesi: «Raccogliamo l'invito della ministra Dadone. I giovani hanno il pieno diritto di sapere. Il test, su base volontaria, sarebbe un importante segnale di coerenza e trasparenza». Poche, però, le effettiva adesioni – almeno fino a oggi. Vediamo che effetto avrà nelle prossime settimane.

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