Sulle strade d’america con Paolo Virzì: Ella & John – The Leisure seeker

Prima fatica Hollywoodiana per il regista livornese, ormai affermato nel vecchio continente, propone ora il suo cinema alle platee mondiali, con un'opera apprezzata nell'ultimo Festival del Cinema di Venezia.

TRAMA

Ella e John appaiono come una coppia di anziani allegri e arzilli, in realtà sono entrambi gravemente malati, Alzheimer per lui e cancro in fase terminale lei. I due partono improvvisamente da Boston a bordo del loro camper “Leisure seeker” nonostante l’opposizione dei figli, con l’intento di raggiungere Key West in Florida per visitare la casa di Hemingway, di cui John è un fervido ammiratore, consapevoli che quello sarà il loro ultimo viaggio.

https://www.youtube.com/watch?v=RJhsuLyKRL4

L’ “On the road” americano ha sempre affascinato gli italiani, probabilmente per la nostra propensione storica al viaggio, in aggiunta oltre innegabile passione per tutto quello che ha un motore e si muove su strada, e all'innegabile influenza che il mondo a stelle e strisce ha avuto sulle tutte le generazioni da metà novecento in poi. Non esenti da questa fascinazione anche i registi, non solo per le ragioni sopraelencate, ma indubbiamente anche per il grande impatto che il cinema USA ha avuto su tutti loro. Molti di essi alla prima occasione, supportata economicamente, hanno tentato una capatina sul suolo americano, utilizzando frequentemente il tema del viaggio, vista praticamente come una scampagnata da molti, vissuta con intenti decisamente più seri per pochi altri. Recentemente è stato Sorrentino a guidare la pattuglia italiana nel nuovo mondo, presentandosi proprio con un Road Movie: "This must be the place", primo suo lavoro Hollywoodiano, e biglietto da visita per le platee di tutto il mondo, ora troviamo Virzì a cercare di seguire le sue orme.

Il regista livornese ha sempre trattato con delicatezza e dignità il mondo della terza età e della malattia, realizzando opere all’apparenza spensierate da cui traspare una costante drammatica, che riaffiora improvvisa tra i ricordi e i momenti più felici. Il presente è l’unica certezza, la serenità dell’attimo l’unica salvezza, il ricordo vissuto con nostalgia, a volte con commozione, ma senza mai cadere nel lacrimevole, come era già avvenuto in passato nella carriera di Virzì, con “La prima cosa bella” e “La pazza gioia”. E’ proprio la fusione di queste due pellicole a creare la base per questo nuovo lavoro, la fuga dai problemi e dalla condizione di malati che troviamo in “La pazza gioia”, e il ricordo nel rivisitare il passato di chi sta vivendo gli ultimi giorni che si riscontra ne “La prima cosa bella”, evolvendosi per un pubblico internazionale e appoggiandosi ovviamente al romanzo “In viaggio contromano” di Michael Zadoorian, da cui il film è tratto.

Gran parte della vicenda poggia ovviamente sulle larghe spalle dei due protagonisti, ad interpretare gli anziani coniugi troviamo infatti due mostri sacri della recitazione, Helen Mirren e Donald Sutherand, quest’ultimo non è nuovo a lavorare con registi italiani, si ricordano le sue interpretazioni per Bertolucci, Fellini e Tornatore. La coppia è perfettamente amalgamata, e i dialoghi brillanti. Entrambi intelligenti ed associati da problemi comuni, sono distanti a causa della malattia di lui, razionalmente divisi  in due realtà diverse, ma vicinissimi per affettività e affinità. Il mantenimento della memoria, sembra essere questo l’interesse principale di Ella, qualcosa che gli restituisca integralmente il suo compagno, anche solo per un singolo momento, che diviene più importante del viaggio stesso, ridotto ad una funzione curativa. Un processo faticoso e svilente, umiliante e doloroso, per raccogliere pochi attimi, che hanno il peso di un valore inestimabile, a cui doversi aggrappare con tutte le forze.

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