Secondo CODACONS, sulla A6 Torino-Savona ci sarebbero tre viadotti “a rischio”: nell’elenco diramato sul sito ufficiale, figurano il viadotto di “Chiaggi” Priero, quello “Stura Demonte” a Fossano e quello all’altezza di Cadibona tra Altare e Ferrania
«Codacons chiede il blocco dei mezzi pesanti su tutti i viadotti a rischio per 30 giorni, così da dare modo ai tecnici di provvedere alle necessarie verifiche sullo stato e la sicurezza delle infrastrutture – si legge nel comunicato –. E impiego del genio militare – non di privati – per realizzare a stretto giro le verifiche necessarie insieme ai gestori, così da minimizzare l’impatto sul traffico. Queste le richieste del Codacons all’indomani della tragedia che ha toccato Genova e l’Italia intera. Il Codacons ha deciso di diffidare i prefetti delle zone con cavalcavia o viadotti a rischio. Ai prefetti, quindi, chiamati in causa quali responsabili diretti della sicurezza pubblica, l’Associazione chiede di disporre un blocco “temporaneo” per alleggerire il traffico sui viadotti a rischio: una necessità che s’impone alla luce dei fatti per dar modo di svolgere un’attenta opera di monitoraggio e valutazione del rischio, con disagi minimi per l’economia e il commercio (vista la possibilità per gli autotrasportatori di individuare percorsi alternativi, come accade normalmente allorché i sindaci vietano il passaggio dei TIR nel loro Comune). L’Associazione, inoltre, chiede di imporre alla società Autostrade di ricostruire il ponte in cinque mesi e risarcire entro 90 gg tutti i cittadini che abbiano subito danni, di qualsiasi genere, dal crollo della struttura. Infine, il Codacons chiede di sospendere con decreto – per un mese e fino al termine degli accertamenti – tutti i pedaggi autostradali. Il Codacons mette il suo staff legale a disposizione dei genovesi che intendano chiedere i danni e di tutti i cittadini in tutte le Regioni che vogliano segnalare situazioni di ponti e viadotti a rischio. Per contattare l’Associazione basta scrivere all’indirizzo info@codacons.it, o – dal 20/8 – contattare il numero verde 800.582493».