Mondovì, vento di elezioni? ll centro-sinistra incontra Costa e l’ex Pdl

Il Direttivo del “centro-sinistra civico” si è seduto a un tavolo con colleghi di minoranza e avversari di maggioranza.

Silenzio di tomba. Nessuno, fra le fila di Mondovì in Movimento, vuole aprire bocca e commentare. Ma la notizia è così grossa che tutti l’hanno saputa: il Direttivo di quello che è sempre stato considerato il “Centro-sinistra civico” si è seduto a un tavolo con colleghi di minoranza e avversari di maggioranza. Con tutti: col ministro Costa, con rappresentanti dell’attuale Amministrazione (due consiglieri), con alcuni fra i fautori della lista “Mondovì al Centro” ed ex amministratori comunali. Una notizia che ha attraversato l’intero scenario politico come un fulmine.

La notizia non viene smentita da nessuno, anche se praticamente tutti tendono a ridimensionarla. Ma ci sono i fatti: l’incontro è avvenuto in Stazione a Mondovì, la sera di martedì 2 maggio. Chi c’era? L’intero Direttivo di “Mondovì in Movimento”: il presidente Campora e tutti e quattro i consiglieri (Odenato, Chiecchio, Gasco e Boasso), due fra i consiglieri di maggioranza del gruppo “Mondovì Oltre” (Giuseppe Aimo e Ciro Gola); e poi il consigliere comunale Mario Bovetti, l’ex consigliere comunale Luca Borsarelli, l’avvocato monregalese Elio Tomatis, due giovani (fra cui un assessore in un Comune limitrofo a Mondovì) e soprattutto lo stesso ministro Enrico Costa. Il quale, nella riunione, avrebbe anche ribadito a voce di aver sempre auspicato la nascita di coalizioni civiche, senza bandiere di partito, per la città.

Tutti, ma proprio tutti, negano fermamente che l’incontro sia la premessa a qualcosa di più. Insomma, c’è stato, sì, ma era solo una chiacchierata. Campora si limita ad accennare a un incontro interlocutorio che non si accompagnerebbe a nessuna decisione, spiegando che il Direttivo di “Mondovì in Movimento” sta portando avanti da tempo normali colloqui con tutte le forze in campo. Un’esplorazione politica dello scenario in vista delle elezioni comunali 2017 – almeno questo non lo si nasconde: non si stava parlando di sport o vacanze. Ma sottobanco si alzano voci interne a “MoMo” che sottolineano come il Direttivo non abbia alcun potere decisionale senza l’avallo dell’assemblea. Resta il fatto che il “quadro” di quel tavolo è qualcosa di mai visto prima – e, forse, mai nemmeno immaginato da altri precedenti attori politici locali.

Le curiosità stanno tanto nelle presenze quanto nelle assenze. Prima fra tutti: a differenza della maggioranza e dei “bovettiani”, MoMo non era presente coi consiglieri comunali. Tuttavia Magnino, Tarolli e Gambera sanno della riunione: ma anche da loro, nessun commento. Se non un generico accenno al fatto che «in Mondovì in Movimento è l’assemblea a essere sovrana». Assente ogni esponente di partito: né PD, né Lega. Assenti (esclusi?) i componenti di “Mondovì Attiva”, il cui ex consigliere comunale Ezio Raviola è appena diventato vicepresidente della Fondazione CRC. Ma soprattutto assente l’unico membro della maggioranza proveniente dall’ex “Popolo della Granda” che si è rifiutato di entrare in “Mondovì Oltre”, ovvero Ezio Tino, che oggi è considerato il più vicino al sindaco Viglione.

Ma è proprio il sindaco l’unico che stavolta non tace. Sapeva dell’incontro? Che cosa ne pensa? «Le prossime elezioni si avvicinano ed evidentemente si avvia il confronto dialettico tra i diversi soggetti della vita politica cittadina. Già sulle colonne del vostro giornale era stata ventilata un’ipotesi di ricerca di “larghe intese” con il coinvolgimento anche della sinistra monregalese. Non conosco i termini del confronto, in quanto non ho partecipato ad alcun incontro. Posto che da tempo ho annunciato che il mio impegno da amministratore si conclude nel 2017, l’esperienza maturata in questi anni mi suggerisce che il miglior governo cittadino si realizzi intorno ad un progetto condiviso per la città, ma richieda per la sua attuazione una squadra di persone il più possibile omogenea e coesa che condivide gli stessi valori ed ideali».

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