Era al bar. Quando i carabinieri si sono avvicinati, non ha opposto resistenza. Così M.R.M., 44enne marocchino ricercato dal Marocco all’Italia per traffico internazionale di droga, è stato arrestato a Mondovì.
È stato individuato e arrestato giovedì dai Carabinieri della Compagnia monregalese al culmine di un’attività d’indagine che andava avanti da tempo. Da alcuni anni era residente nel cuneese, latitante perché su di lui pendeva un mandato d’arresto internazionale spiccato dalla magistratura del Marocco (Tribunale di Casablanca) per il traffico internazionale di sostanze stupefacenti, reato per il quale nel suo paese è rischia una condanna a dieci anni di carcere.
Nel maggio del 2014, al rientro nel proprio paese d’origine proveniente dall’Italia, era stato sorpreso dallo polizia marocchina, insieme ad altri connazionali, in possesso di alcune migliaia di compresse di sostanza stupefacente. Rientrato poi nel nostro Paese, aveva preso residenza anagrafica nel Fossanese ma più volte era stato controllato dai militari in territorio monregalese. Era stato anche denunciato in stato di libertà per aver commesso un furto.
Ricevuta la comunicazione del mandato di cattura internazionale del quale era destinatario, i militari del Radiomobile hanno intrapreso una articolata attività investigativa che consentiva loro di apprendere come l’uomo frequentasse spesso alcuni connazionali di Mondovì. Una volta localizzati con certezza i luoghi abitudinariamente frequentati dal ricercato, i Carabinieri hanno iniziato a monitorarli.
Ieri mattina l’uomo è stato fermato in un bar di Mondovì, rione Altipiano, dove era stato visto nei giorni precedenti: i carabinieri lo stavano aspettando in mezzo alla clientela. o. Il latitante, vistosi ormai scoperto, si consegnava a loro senza opporre particolare resistenza.
La successiva certa identificazione, avvenuta in caserma con l’ausilio delle “Banche Dati”, permetteva di confermare la sua identità e quindi di procedere all’arresto ed alla traduzione presso la locale Casa Circondariale di Cuneo. Ora l’Autorità Giudiziaria del Marocco richiederà a quella italiana la sua estradizione.