Trinità: si torna a parlare del museo

Interesse di un collezionista tedesco che possiede una delle storiche macchine da cucire "Fiammetta".

Torna a far parlare di sé il Museo di storia locale di Trinità, il cui “iter” di allestimento era partito all’inizio dell’anno con la nascita del Centro di documentazione di storia locale, ma che di fatto attualmente è rimasto in sospeso, dopo le due mostre ospitate nei mesi scorsi. Il Museo, che dovrebbe poi essere gestito dal “Centro di documentazione”, secondo il progetto originario dovrà avere lo scopo di ripercorrere la storia del paese, soffermandosi in maniera particolare sui personaggi illustri, sulle grandi aziende del passato e su alcune invenzioni innovative realizzate proprio nella zona. La questione relativa al Museo è stata riaperta in questi giorni dall’interesse del tedesco Uwe Matissek che ha contattato la redazione del nostro giornale dopo aver letto un articolo riguardante la futura nascita dell’allestimento trinitese, pubblicato qualche mese fa. Il signor Matissek ci ha riferito di essere un grande collezionista di macchine da cucire e ci ha chiesto di poter essere messo in contatto con i responsabili del Centro di documentazione di storia locale, per uno scambio di informazioni tecniche. In particolare, nella nota inviataci dalla Germania si legge: «Nel vostro articolo riferito alla nascita del Museo di Trinità si parla anche della “Fiammetta”, famosa macchina da cucire. Io ne possiedo un esemplare da vent’anni e mi piacerebbe approfondire il discorso con i responsabili. Nel tentativo di ricostruire la storia della “Termoelettrica” (storica fabbrica di Trinità che passò dalla produzione di turbine a quella di macchine da scrivere e di macchine da cucire, ndr.) diversi anni fa mi sono fermato a Trinità dove ho potuto parlare con due operai che lavoravano nella ditta. Potrei anche valutare di offrire la mia “Fiammetta” al Museo di Trinità, per questo vorrei mettermi in contatto con un responsabile del progetto prima tornare nuovamente in paese». Federica Panero, storica dell’arte e componente del Centro di documentazione di storia locale, informata dell’interessamento dalla Germania, ci ha detto: «Sarebbe bello riuscire a proseguire il discorso. Adesso però il primo nodo da sciogliere riguarda la pianificazione del futuro. A breve ci incontreremo con l’Amministrazione comunale per discutere della situazione». Concorde anche il primo cittadino Ernesta Zucco: «In questi primi giorni di mandato siamo stati impegnatissimi, ma siamo ovviamente disposti ad incontrare i responsabili del Centro di documentazione per fare il punto. Innanzitutto si tratta di capire il lavoro che è stato svolto finora e il lavoro che invece bisognerà svolgere in futuro. Il signor Matissek ha scritto una mail anche al Comune e ci siamo già messi in contatto con lui».

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