Che cosa significa pregare per il Seminario?

A Fossano oggi sono presenti 7 seminaristi. ”Giornata”, domenica 25 gennaio, per le vocazioni al presbiterato in “Granda”

Domenica 25 gennaio le nostre diocesi celebreranno la “Giornata del Seminario”, un intenso momento di comunione e di preghiera per invocare da Dio Padre il dono dello Spirito su quanti si stanno preparando a diventare ministri del suo Figlio Gesù nella comunità ecclesiale. Per molte ragioni, questa occasione rischia di essere vissuta senza un autentico coinvolgimento interiore, ma è possibile rimediare, soprattutto se si approfondiscono meglio i motivi per cui ci si raccoglie in preghiera.
Pregare per il Seminario significa principalmente invocare la benedizione del Signore sui seminaristi e sul loro cammino formativo. In questo itinerario, una tappa importante la stanno vivendo Tomas della diocesi di Alba e Federico della diocesi di Mondovì, due giovani diaconi ormai prossimi a essere ordinati preti. Giunti all’ultimo anno di preparazione al ministero, iniziano ad assumere con maggior responsabilità alcuni compiti nelle comunità nelle quali sono stati mandati. Il momento è certamente entusiasmante, ma anche delicato. Infatti, non si tratta solo di imparare a eseguire mansioni più meno nuove, ma di diventare discepoli di Gesù capaci di stare in mezzo al suo popolo con lo stile del buon pastore. Il passaggio dal Seminario al ministero comporta dunque un mutare di condizioni che, pur nella continua e consolante presenza dello Spirito, esige un salto di qualità che la preghiera di tutto il popolo di Dio può beneficamente sostenere.
Il nostro ricordo va poi ai sette giovani (nella foto) che vivono nel Seminario di Fossano dal lunedì mattina al venerdì sera, provenienti dalle diocesi di Saluzzo, di Mondovì, di Cuneo e di Alba. Il corso delle loro giornate si caratterizza per un’attenzione al cammino di fede e alle sue più importanti dinamiche. Per questo si richiede una riduzione di alcuni impegni di vita per favorire una più intensa esperienza di preghiera e una più prolungata e significativa vita comunitaria. Si è introdotti, infatti, in un cammino formativo che esige una sincera e trasparente decisione per poter essere assunto in tutti i suoi risvolti, e proprio per questa ragione necessita della nostra preghiera.
Quest’anno si aggiunge una novità. Dal mese di novembre, due giovani delle nostre diocesi vivono presso la Comunità propedeutica di Torino, impegnati in un cammino di discernimento per un eventuale ingresso in Seminario a Fossano. In questo anno è offerto loro uno spazio e un tempo per leggere, nella propria storia, i segni dell’azione del Signore che sempre chiama nuovi presbiteri nella e per la comunità cristiana. Le loro giornate sono ritmate da appuntamenti precisi. Innanzitutto dedicano molto tempo al Signore, per immergersi profondamente nel suo mistero e gustarlo nella vita di preghiera e di fraternità. Si applicano poi nella conoscenza di sé e nella maturazione umana per rispondere liberamente alla chiamata di Dio. Approfondiscono inoltre la vita della fede e della Chiesa per aderire con intelligenza e passione al mistero di Cristo, e in particolare studiano la figura del presbitero secondo l’attuale sensibilità ecclesiale. Partecipano infine ad attività della Pastorale giovanile e vocazionale, e si coinvolgono in proposte di servizio tra i più bisognosi. Al termine dell’anno propedeutico si verificherà la possibilità dell’ingresso in Seminario o l’eventuale scelta di un cammino religioso o laicale. 
Non si dimentichino nelle nostre preghiere quei giovani che si stanno domandando come vivere la loro esistenza nella compagnia del Signore e in un rapporto di pace e di bene con gli altri. Alcuni di questi si rivolgono ai sacerdoti che hanno modo di incontrare, altri agli incaricati della Pastorale vocazionale diocesana e lo fanno perché interrogati dalla figura del prete. Per questi giovani, forse abitati da dubbi e perplessità eppure desiderosi di capire quanto sentono nel profondo di se stessi, è bene pregare in questa Giornata del Seminario.

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