«Farò un’altra ordinanza, che va concordata con i tecnici regionali. Ma a Pianchiosso servono ingenti somme per rimettere in sicurezza, anche solo provvisoria, l’abitato e le persone. Avevo già emesso un’ordinanza stanziando oltre centomila euro, ma figuriamoci se bastano. E in questa fase di somma urgenza non è che si possano stanziare cifre importanti quali quelle che ci occorrono. Al più presto, per tutelare i cittadini, andrebbero ripristinate le arginature del Tanaro. E poi in primavera che faremo? Pregheremo perché non piova?».
C’è amarezza nelle parole del sindaco Luciano Sciandra. Venerdì 9 dicembre l’Esercito, giunto a Pianchiosso nei giorni successivi all’alluvione, se n’è andato. «Il Comando di Padova ci ha comunicato che, ultimata la fase di collegamento, ogni altro intervento sarebbe stato a titolo oneroso – spiega Sciandra –. Ai militari del 32° Genio Guastatori va tutta la nostra riconoscenza. Ma qui c’è ancora molto da fare, la collaborazione con l’impresa locale che sta continuando a lavorare sarebbe risultata fondamentale. Mi resta inoltre difficile comprendere le regole dettate dal Ministero della Difesa: meglio personale e mezzi dell’Esercito nelle caserme e nei depositi piuttosto che sui luoghi più disastrati per continuare, anche dopo l’immediata emergenza, a lavorare a supporto delle popolazioni locali?». E alle parole del sindaco si sono unite quelle degli abitanti, di Pianchiosso e di Priola, tutti sul ponte per chiedere, con rabbia e preoccupazione, aiuto. «Vogliamo che non si ripeta mai più un disastro simile – hanno detto –: ci sia concesso di continuare a vivere qui, dove ci sono i frutti dei nostri sacrifici, dove ci sono le nostre case che mai più vorremmo vedere ridotte in pezzi o sommerse dal fango». E ancora: «Dal 1994 qui non si è più fatta prevenzione. Paghiamo le tasse come qualunque altro cittadino italiano, ma ci sentiamo peggio degli ultimi, altro che serie B, qui siamo la serie zeta».
Siccome non è stato ancora decretato lo stato di calamità naturale, né ci sono certezze sulla misura degli stanziamenti per opere pubbliche e di privati, il Comune ha aperto, tramite “Amici di Pievetta”, una raccolta fondi, codice Iban: IT65G0342546350000000023502 oppure piattaforma web eppela.com “Aiutiamo i volontari in Alta valle Tanaro”.