Parras de la Fuente, una Dogliani nel cuore del Messico

Il viaggio di tre doglianesi nel ricordo di Tino Masante, che in terra messicana divulgò la sua raffinata cultura vinicola

La Dogliani del buon vino è apprezzata e conosciuta anche nel “caliente” Messico. È una bella storia quella che ci raccontano i doglianesi Federica Masante e Lorenzo Conterno, in viaggio nella terra dei “mariachi” con la figlioccia Enrica Cappa, alla scoperta di una Nazione tra le più affascinanti dell’America Latina. Una terra ricca di storia e tradizione, ma che tiene vivi legami anche con il nostro Paese, in un mix di ricordi ed esperienze, quando anche gli uomini di Langa furono costretti a cercar fortuna Oltreoceano.
Occorre sfatare il mito che Messico sia solo “Margarita” e “Cerveza”: il vino è apprezzato ben oltre quanto si creda. Enrica, Federica e Lorenzo lo confermano appieno: come tutti i viaggi, anche per loro è una ricerca, una scoperta, che affonda però le radici in una memoria che non vuole essere sepolta. Ed è così che i tre doglianesi non hanno potuto fare a meno di visitare la graziosa cittadina di Parras de la Fuente, 45 mila abitanti, a nord del Paese. Parras è un po’ la Dogliani messicana, molto nota in tutto il Messico per la produzione di vini di qualità.
Nel cuore del deserto che domina lo Stato del Coahuila spuntano vitigni straordinari, impiantati dai frati che vi giunsero insieme agli spagnoli ai tempi dei “conquistadores”. È qui che ha sede “Casa Madero”, una delle Società vitivinicole più antiche di tutta l’America, dove si possono degustare vini famosi in tutto il mondo per la loro altissima qualità, prodotti con vitigni nobili, dallo Shiraz al Cabernet Sauvignon, dal Merlot allo Chardonnay. Non l’abbiamo chiamata la Dogliani messicana a caso: in questa cittadina molti anni fa si stabilì un cugino di Federica, Tino Masante, doglianese Doc. «Dopo aver ottenuto il diploma di enologo alla Scuola enologica di Alba – ci spiegano Federica e Lorenzo direttamente dal Messico –, Tino si trasferì nel 1957 in questa terra magica e collaborò con importanti aziende vinicole di Parras, da Casa Madero alla Vitivinicola de Marques de Aguayo, e in ultimo con la Antiguas Bodegas de Pe-rote. Abbiamo voluto ripercorrere la sua storia, che è poi un po’ la nostra storia. Anche per questo siamo qui».
Ignacio Chacon, proprietario dell’Antiqua Bodegas de Perote e lo stesso Tino vennero in Italia in viaggio di studio nel 2004 e si fermarono a Dogliani, dove Tino aveva ancora molti parenti. Un viaggio emozionante per entrambi. E, come ricordo dell’accoglienza ricevuta, Ignacio portò in Messico alcune bottiglie di Dogliani ed un manifesto della Sagra del Dolcetto.
«Non vi dico l’emozione e lo stupore – ci spiegano Federica e Lorenzo – quando abbiamo visto questo manifesto con il nome del nostro paese far bella mostra di sé nella splendida cantina dell’Antiguas Bodegas de Perote. Purtroppo Tino è scomparso nell’autunno del 2004 e, a suo ricordo, Ignacio conserva gelosamente questo manifesto datato 2003 e con piacere ricorda i giorni trascorsi in Langa, a visitare le nostre aziende vinicole. Erano legati da profondo affetto e da grande stima e, anche grazie a Tino, l’azienda messicana, forte di una tradizione secolare, ha potuto crescere ancora, affinando le produzioni per un mercato del vino sempre più moderno».
Ma non è questo l’unico legame con Dogliani. «È vero, c’è anche un’altra curiosità che lega il nostro paese a questa azienda di Parras – ci spiega Lorenzo –: il vino più importante di Ignacio si chiama 1593, anno di fondazione della sua Bodega, lo stesso anno degli Ordinati comunali di Dogliani, in cui si regolamentò la raccolta delle uve Dolcetto». Come a dire che le distanze e le differenze non sono poi così forti: Parras e Dogliani, città lontane, ma anche vicine, nel segno del vino, ma anche nel ricordo di uomini come Tino, che seppero preservare, tramandare e divulgare la loro raffinata cultura vinicola.

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