"Aiutateci a sbloccare le risorse per i cantieri di messa in sicurezza dell'edilizia scolastica". L'appello arriva dal vicepresidente di ANCI Piemonte, Michele Pianetta, all'indomani della tragedia di Genova. "Nessuno dimentica ciò che avvenne a Rivoli nel 2008, quando un ragazzo di 17 anni morì schiacciato dal crollo di un tetto. Analoghi episodi, fortunatamente senza vittime, nel 2012 a Rivoli e Cuneo, all'istituto commerciale Grandis. E poi nel 2013 in una scuola materna di Torino e nel 2017 a Nichelino, dove rimase ferita una bambina. Ciò che è avvenuto in Liguria ripropone prepotentemente il tema della sicurezza delle nostre infrastrutture".
Eppure, dalla metà di giugno, è tutto fermo: a maggio era stato pubblicato il bando regionale per la definizione della programmazione triennale degli interventi di messa in sicurezza degli edifici scolastici piemontesi. L'avviso - rivolto ad amministrazioni provinciali, Città Metropolitana, comuni e loro associazioni - prevedeva lo stanziamento di risorse per un valore massimo di 10 milioni di euro a progetto. Obiettivo finanziare interventi di ristrutturazione, miglioramento, messa in sicurezza, adeguamento sismico, ed efficientamento energetico degli immobili scolastici di proprietà pubblica.
Sono 572 le domande presentate dai Comuni piemontesi per il triennio 2018-2020, nell'ambito del bando interministeriale approvato il 3 gennaio scorso da MEF, MIUR e MIT. Di queste, 446 domande sono state presentate da Comuni, singoli o associati, e 126 dalle amministrazioni provinciali. In provincia di Cuneo le domande sono 122, di cui 20 presentate dall'amministrazione provinciale. Tra i progetti più onerosi spiccano appunto quelli presentati dalla Provincia, riguardanti l'adeguamento dell'Itis Vallauri di Fossano (oltre 10 milioni di euro, metà dei quali in cofinanziamento), il Liceo scientifico Boldoni di Saluzzo (9,997 mln), l'istituto per geometri Baruffi (9,771 mln) e l'Itis Cigna Garelli di Mondovì (8,7 mln). Tra i primi in graduatoria, al quarto posto, il progetto di riqualificazione della scuola primaria di Busca (8,13 mln di euro), decimo l'istituto comprensivo di Sanfront (3,65 mln), dodicesima la scuola primaria di Envie (1,7 mln).
Michele Pianetta, che è anche vicesindaco di Villanova Mondovì, entra nel merito della questione: "Il mio Comune, ad esempio, ha presentato uno studio di fattibilità per la ristrutturazione della scuola primaria che vale 990.000 euro, necessari per l'adeguamento alle norme antisismiche e antincendio. Siamo al 184° posto in graduatoria, una buona posizione, che potrebbe anche migliorare con la presentazione del progetto definitivo e di quello esecutivo". Situazione tutt'altro che scontata visto che, solo in Piemonte, le richieste di contributo ammontano a 973 milioni di euro, mentre la programmazione triennale può contare su una dotazione complessiva di circa 250 milioni di euro, finanziata con le risorse nazionali dei cosiddetti Mutui Bei (di cui si attende l’esatto riparto regionale) e di altri fondi statali.
Sulla questione interviene anche l'assessore all'istruzione del Comune di Mondovì, Luca Robaldo: "Chiediamo a chi di dovere di farsi carico della questione, a Mondovì sono previsti lavori sulle scuola primaria di Borgo Ferrone e sulla media "Anna Frank" per un totale di circa 300.000 euro. Siamo in attesa di notizie".
In questi giorni ANCI, MIUR, Regione e UPI, l'Unione delle Province Italiane, stanno lavorando alla predisposizione di un accordo da portare in Conferenza Unificata, organo al quale partecipano congiuntamente i rappresentanti di Stato, Regioni ed Enti locali. "ANCI - aggiunge Pianetta - ha chiesto ai ministri dell'Istruzione e degli Affari Regionali di sbloccare l'iter procedurale che impedisce l'assegnazione delle risorse. Il tema è delicato ed attuale: dotare il Paese di scuole moderne e sicure vuol dire scommettere sul futuro del Paese. Facciamo appello al governo affinché si prosegua sulla strada intrapresa". Al momento si sa che le istanze che presentano i requisiti per rientrare nell’annualità 2018, in base ai criteri fissati dal bando regionale, sono 57 (46 presentate da Comuni, 11 da province e città metropolitana). Le altre potranno essere inserite nelle annualità 2019-2020. Tuttavia, per conoscere l’importo reale delle risorse a disposizione del Piemonte e individuare gli interventi effettivamente finanziabili occorre attendere il decreto del ministero dell’Istruzione che assegna alle singole regioni il riparto economico. "Attendiamo la riunione della Conferenza Unificata all'inizio del mese di settembre, confidando nella sensibilità del nuovo esecutivo", conclude Pianetta.