Garessio: si è spento Osvaldo Canavese, ex internato in un campo di prigionia in Germania. «Sono passati tanti anni ormai, ma se rileggo le pagine di questo diario mi sembra di rivivere ogni attimo di angoscia, di dubbio, di incertezza sul mio avvenire. Vorrei che tanti giovani leggessero queste poche righe e cercassero di capire quanto delittuose e sporche siano le guerre, i massacri, le violenze dell’uomo sull’uomo». Così scriveva Osvaldo Canavese, classe 1921, sul diario su cui, internato nella zona del Reno a costruire trincee della linea Sigfrido e a lavorare in fabbrica, annotava i suoi giorni di prigionia.
Garessio: si è spento Osvaldo Canavese, ex internato in un campo di prigionia in Germania.
Si è spento ieri, mercoledì 18 marzo; rito funebre venerdì mattina 20 marzo alle 10.30 nel cimitero di Garessio. Solo poche settimane fa, il 30 gennaio, in occasione delle commemorazioni per la “Giornata della memoria” volute dal Comune di Garessio, era stato invitato alla “Casa dell’Amicizia” per raccontare quei giorni anche ai giovani studenti delle medie. «Purtroppo l’aggravarsi delle sue condizioni di salute, non ci ha permesso di averlo sul palco con noi – ricorda il consigliere comunale Pier Andrea Camelia –, ma diverse pagine del diario sono state lette da Erika Peirano e anche le sue memorie, raccolte attraverso parole e pagine forti, hanno lasciato un importante segno tra i giovani in platea. Colgo l’occasione per ringraziarlo per l’importante e intensa testimonianza e memoria della sofferenza degli italiani nei campi di prigionia che ci ha lasciato». Osvaldo Canavese, testimone garessino dei campi di prigionia in Germania nella seconda guerra mondiale, è stato catturato sul monte Grappiolo il 3 agosto del 1944. Riuscì a tornare a Garessio il 26 maggio 1945. Il suo diario è stato pubblicato dal “Centro Studi Garexium”.
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