Emergenza coronavirus in Piemonte. Cirio: «Presto novità sui test sierologici
Alberto Cirio è tornato questa sera in diretta Facebook per un aggiornamento ai cittadini sull'emergenza coronavirus in Piemonte. «Il ritiro del virus è lento nei numeri, ci sono varie ragioni, e citando il prof. Di Perri, ci sono due fattori: abbiamo importato il ceppo della Lombardia e siamo in ritardo rispetto al picco già toccato in Lombardia, Veneto ed Emilia. Sono numeri importanti, ma i dati non sono comunque del tutto negativi, la tendenza è quella di un lento abbassamento che si sta registrando quotidianamente (I DATI DI OGGI). Il numero dei ricoverati con coronavirus in terapia intensiva sta continuando a scendere oggi siamo a 304 letti, nei momenti di maggior criticità abbiamo superato i 450».
La linea del rigore sta comportando fatica e sacrifici ma «è stata fondamentale e dobbiamo avere la forza di mantenere, mantenendo la mente pronta per la riapertura. Con il Politecnico abbiamo stilato un documento da vagliare insieme alle Associazioni di categoria per ripartire in sicurezza con le attività produttive. C'è bisogno di una prospettiva certa. Dobbiamo andare verso una nuova normalità».
I test sierologici
Sui test sierologici il Piemonte ha fatto tanto studi e Cirio annuncia per i prossimi giorni novità importanti: «Purtroppo non c'è ancora una risposta chiara dell'Istituto superiore di sanità. Il tampone è virologico, per quello sierologico serve un prelievo di sangue e dà una patente di immunità tramite la ricerca degli anticorpi. Attendiamo la validazione a livello nazionale di questi test sierologici e i nostri laboratori, anche quello di Cuneo, si sono già mossi per presentare un protocollo piemontese. Si potrà arrivare così ad uno screening per attivare la “fase 2”».
La task force sanitaria
Inizia una fase nuova della sanità Piemontese: «La necessità di oggi non sono i letti di terapia intensiva, ma far tornare alla normalità il sistema sanitario. L'apertura della struttura nelle Ogr di Torino permette di curare i pazienti in via di guarigione e liberare posti dagli ospedali e alleggerirli. E lo stesso sta accadendo a Verduno. In vista della ripartenza: «Per ricostruire la medicina di territorio abbiamo costruito una task force di esperti guidata dall'ex ministro della Salute, Ferruccio Fazio. In sette mesi la sanità non si crea e non si distrugge, ma polemizzare non serve in questo momento. Il gruppo guidato da Fazio dovrà dirci quali sono le azioni immediate che dobbiamo attuare, ad esempio per curare le persone a casa. È uno degli insegnamenti che abbiamo tratto nell’emergenza. Serve questo lavoro per curare prima e meglio le persone. Così come dobbiamo investire sui laboratori. Oggi abbiamo toccato i 100 mila tamponi, con una media di 4500-5000 al giorno».
«L'orto non diventi la scusa per la seconda casa»
«La questione dell'orto deve essere molto chiara – ha specificato Cirio –: si può andare da soli e per le proprie esigenze personali, non può essere il giardino della seconda casa. Si può andare, anche al di fuori del proprio Comune, ma non può diventare la scusa per spostarsi nella seconda casa. Mi affido al buon senso di tutti».
Mascherine per tutti
Sulle mascherine, «abbiamo approvato una norma per consegnarle a tutti i cittadini. Ne abbiamo ordinate 5 milioni e c'è già stato un bando vinto da tre aziende piemontesi. Sono mascherini lavabili, ad uso sociale. Quando le avranno tutti le renderemo obbligatorie».
🔴 #Coronavirus PIEMONTE - Aggiornamento
Gepostet von Alberto Cirio am Sonntag, 19. April 2020
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