Boom di focolai e quarantene nelle Scuole: «Inutile lasciare a casa gli studenti che stanno bene»

Il Comitato “Scuole Aperte Cuneo”: «Fallito il tracciamento, basta vessazioni per alunni e famiglie»

Boom di focolai e quarantene nelle Scuole del Piemonte. Dal monitoraggio condotto dalla Regione, nella settimana dal 17 al 23 gennaio, la situazione del contagio nelle scuole registra un notevole aumento dei focolai e delle quarantene, rispetto alla scorsa settimana, caratterizzata dalla riapertura dopo il periodo delle festività. I focolai scolastici aumentano da 227 a 1.486, mentre le classi in quarantena passano da 912 a 3.242.

Boom di focolai e quarantene nelle Scuole

Numeri che si prestano a varie considerazioni. Intanto il Comitato “Scuole Aperte” di Cuneo ha incontrato il prefetto, dr.ssa Triolo, ribadendo la sua posizione, vale a dire quella di agevolare la “scuola in presenza”, lasciando in quarantena e isolamento solo i positivi sintomatici. «L’impossibilità di un tracciamento – spiegano dal Comitato – sancisce l’inutilità di lasciare a casa chi sta bene: basta tamponi a go-go, isolamento solo per i sintomatici e scuole aperte a tutti gli altri studenti».  «A seguito del confronto con il prefetto – spiegano dal Comitato – sono emerse valide convergenze, a partire dalla considerazione che l’impossibilità ad eseguire tamponi al primo contagio rilevato, soprattutto nella Scuola primaria, non debba essere di ostacolo alla prosecuzione delle lezioni in presenza. Inoltre, l’elevata contagiosità dell’attuale variante rende sempre meno significativa l’incidenza delle positività individuate, in tal senso si riterrebbe più rispondente alla situazione reale un approccio che limiti la DaD o DDI ai soli sintomatici, consentendo la frequenza indistintamente aperta a tutto il resto della classe, vista l’impossibilità di tracciare in modo sistematico e tempestivo un numero di studenti sempre maggiore. In sostanza, come “Scuole Aperte Cuneo”, riconoscendo il ruolo e l’autorevolezza rivestita dalla figura del prefetto, auspichiamo possano arrivare le forti preoccupazioni e i notevoli disagi vissuti dalle famiglie sia nei confronti delle Istituzioni locali e sia come rimando verso il legislatore: se la volontà è quella di mantenere la scuola in presenza sia perseguita in modo concreto con coraggio e responsabilità».

I dubbi dei sindacati: «Serve una comunicazione più tempestiva»

Il direttore dell’Ufficio scolastico regionale per il Piemonte, dr. Manca, ha incontrato il commissario strategico della Regione Piemonte, dr. Presti, e le rappresentanze sindacali, che hanno elencato i principali problemi che si riscontrano nella gestione dell'emergenza Covid nelle scuole, denunciando lo stato di difficoltà, disagio e confusione dell'intera comunità educante: dirigenti, docenti, personale ATA e famiglie. È stata rimarcata la necessità di una comunicazione tempestiva, chiara e univoca da parte delle ASL e della Regione, affinché le scuole possano trasmettere indicazioni precise e rispettose delle norme e dei ruoli istituzionali. Nel merito FLC CGIL, CISL Scuola e UIL Scuola hanno denunciato la lentezza delle comunicazioni e le contraddizioni che si riscontrano nelle norme ad ogni livello, evidenziando le mancate risposte in tempi certi e utili da parte delle ASL (i provvedimenti sanitari pervengono a tempi scaduti, si riscontra difformità nel conteggio della tempistica relativa ai contatti) e l'incertezza delle indicazioni relative ai tamponi gratuiti presso le farmacie. Si è richiesto di porre attenzione alla campagna vaccinale per la fascia di età 5-11 anni, dove risulta un'adesione ancora bassa, escludendo bambine e bambini da ogni possibile discriminazione a salvaguardia del contesto educativo. Una precisazione importante, recepita dalla Regione durante il confronto, riguarda le competenze dei dirigenti scolastici, che non possono essere di natura sanitaria, ma solo didattica e con l'invito ad attenersi solo a queste ultime nelle comunicazioni con le famiglie.

 

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