Mondovì: la Guardia di Finanza sotto sfratto deve cercare una nuova sede. Il caso diventa politico

La Compagnia della Guardia di Finanza di Mondovì, entro il mese di novembre di quest’anno, dovrà lasciare l’attuale caserma di via del Viadotto e trovare un’altra sistemazione. Scade il contratto di affitto. A gettare la notizia "in pubblico" - cosa piuttosto inedita - non è una nota della GDF, ma un comunicato politico: quello del circolo di Fratelli di Italia di Mondovì.

Il caso nasce politico. E sembra di rivivere ciò che è avvenuto per i Vigili del fuoco, sfrattati dalla caserma del Ferrone. Una vicenda risoltasi con un affitto temporaneo (in via Torino) in attesa della sede definitiva. Ora tocca alla Finanza. E non si tratta di una voce: la notizia è confermata, la Compagnia di Mondovì ha già ricevuto l'avviso.

Da giorni, il Comune - al corrente della cosa da un paio di settimane - sta cercando una soluzione.Proprio oggi, giovedì 10 febbraio, si svolge un incontro fra il sindaco e la Compagnia. Scrive FDI: «Occorre, a nostro avviso, lavorare per cercare – ovviamente sempre su Mondovì: non potremmo pensare nemmeno per un secondo di “perdere” un simile tassello – la soluzione più consona per ospitare la nuova caserma: una soluzione che sia funzionale alla Guardia di Finanza e alla sua operatività, ma che, nel contempo, consenta anche alla città di valorizzare un suo ambito oggi non adeguatamente sfruttato».

«La prima soluzione che ci è venuta in mente è quella del "Michelotti", ex Ospedale di Piazza - afferma il sindaco Paolo Adriano -, ne abbiamo parlato con la GDF». L'immobile è di proprietà dell'ASL, vuoto e abbandonato da oltre 10 anni. Un tema spinoso, per Mondovì - LEGGI QUI.

Casualmente, è la stessa soluzione indicata da FDI nel comunicato: «Si parla molto di contenitori vuoti: lanciamo allora una proposta, quella di lavorare e porre le basi per proporre un trasferimento della Guardia di Finanza nel padiglione “Michelotti”  ell’ex Ospedale di Mondovì. Lo stabile è oggi di proprietà dell’ASL, ma da quanto ci consta l’azienda sanitaria non avrebbe problemi a venire incontro all’operazione. Una soluzione interessante che arricchirebbe inoltre Piazza di un servizio e avrebbe sicure ricadute positive sul rione e la sua vitalità. Insomma, secondo noi per Mondovì è fondamentale ascoltare ed assecondare le esigenze della Guardia di Finanza visto l’imminente trasloco; e nel farlo, ci sono tutti i presupposti per dare “nuova vita” ad un contenitore già esistente, valorizzando un ambito urbanistico cittadino»

«Non capisco perché suggerire al Comune una cosa che il Comune già stava considerando», chiosa Adriano.

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REPORTAGE – Mondovì e i contenitori vuoti: quanti sono e che cosa (non) si può fare

 

 

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